Bergamo, articoli anti-aborto: chiude il giornalino scolastico

Qualche settimana fa una studentessa dell’istituto Secco Suardo di Bergamo ha pubblicato una serie di articoli su tematiche come aborto, procreazione e coppie omosessuali su un giornalino scolastico. Qualche giorno dopo, il preside della scuola blocca i fondi al progetto e chiude la testata. Un episodio curioso, che ha coinvolto anche diverse istituzioni (la commissione Pari Opportunità della Provincia di Bergamo, ad esempio) e che sta facendo discutere non solo all’interno dei confini della regione.

LA VICENDA DEL GIORNALINO SCOLASTICO DI BERGAMO

La studentessa, affermando di esprimere «opinioni personali», ha manifestato posizioni contro l’aborto, contro l’atto sessuale che non ha come obiettivo la procreazione, contro le unioni omosessuali. Ed è stata letteralmente linciata dal web: le sono state rivolte minacce, offese personali e, all’interno dei commenti, è stata scritta persino qualche bestemmia. Poi, sono partite delle iniziative e degli appelli alla dirigenza scolastica che ha deciso, infine, di bloccare i fondi per la prosecuzione del progetto sul giornalino scolastico.

La testata Print Freud non viene più pubblicata. E l’articolo 1, comma 4 dello statuto del liceo recita che «la vita della comunità scolastica è basata sulla libertà d’espressione». Una contraddizione? In effetti, la situazione è piuttosto spinosa. La ragazza ha manifestato opinioni, in gran parte discutibili, ed è stata aspramente criticata per questo motivo. Del resto, alcune associazioni contro l’omofobia hanno sottolineato – opportunamente – alcuni passaggi e interpretazioni palesemente prive di fondamento (la definizione di AIDS come «malattia dei gay», il paragone tra uso dei profilattici e bulimia, la confusione tra genere e orientamento sessuale). Ma è apparso abbastanza grave che l’idea di una singola persona possa aver messo in discussione l’intero progetto didattico di dar voce alle istanze dei singoli alunni attraverso un giornalino scolastico.

LE MOTIVAZIONI DELLA DECISIONE

 

La decisione della sospensione della pubblicazione è stata motivata attraverso una negligenza sul controllo degli articoli che venivano stampati sul periodico: «Abbiamo sottovalutato il contenuto di questi articoli – si legge in una nota della redazione – senza dedicare il tempo necessario e l’attenzione che richiedevano, con un atteggiamento superficiale e senza dubbio condannabile».

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Il problema, con ogni probabilità, ha raggiunto proporzioni molto più grandi di quelle che ci si aspettava da una serie di scritti su una rivista scolastica. Ma la chiusura di un giornale, qualsiasi tiratura esso abbia, è sempre una sconfitta. Proprio nel giorno in cui Reporter Sans Frontieres mostra come l’Italia abbia guadagnato 25 posizioni nella classifica sulla libertà di stampa.

FOTO: profilo Facebook del Liceo Secco Suardo

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