Ong e migranti, Saviano replica: «Di Maio e M5S parlano per sentito dire, il rapporto Frontex dice altro»

25/04/2017 di Redazione

In un lungo articolo pubblicato oggi su Repubblica Roberto Saviano risponde alle accuse che gli sono state rivolte dal Movimento 5 Stelle e in particolare di Luigi Di Maio, che ieri in un’intervista al Fatto Quotidiano ha definito lo scrittore «disinformato sul tema» immigrazione. La polemica è nata da un post su Facebook del vicepresidente della Camera in cui i barconi di migranti nel Mediterraneo sono stati definiti dei «taxi».

 

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ONG E MIGRANTI, ROBERTO SAVIANO RISPONDE A LUIGI DI MAIO E M5S

Il riferimento era al lavoro della magistratura per far luce sul presunto legame tra ong impegnate nel salvataggio di persone e trafficanti di uomini. Saviano ha accusato Di Maio di cercare «i voti di chi i migranti li vuole vedere in fondo al mare». «Lui e altri – è stata la replica di Di Maio – non sanno di cosa parlano, e strumentalizzano. Questa è la levata di scudi degli ipocriti». Lo scrittore oggi ritorna sulla vicenda parlando di una manipolazione del rapporto Frontex che i 5 Stelle indicano come fonte dei loro sospetti:

La tristissima vicenda che riguarda la polemica del Movimento 5Stelle sulle Ong che nel Mediterraneo si occupano di soccorrere i migranti mostra come, a partire da Beppe Grillo per finire con il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, i 5 Stelle parlino su questo argomento per sentito dire, riportando affermazioni senza verificarle, dandole per vere e proponendo interrogazioni parlamentari che hanno il sapore di strumento di propaganda fine a se stessa.
Di Maio dichiara: «Definire taxi le imbarcazioni delle Ong non è un mio copyright. Prima di me, e a ragione, lo ha detto l’agenzia dell’Ue Frontex nel suo rapporto “Risk analysis 2017″».
Basterebbe leggerlo davvero il rapporto per verificare che non paragona mai, in nessun punto, le imbarcazioni delle Ong che si occupano di search and rescue nel Mediterraneo a dei taxi. Non lo fa perché sarebbe scorretto, e non lo fa perché “taxi” significa lusso, significa comodità. E comodità e lusso sono parole che con le storie di chi attraversa il Mediterraneo per raggiungere l’Europa non c’entrano nulla.
E allora, se la parola taxi non si trova nel rapporto Frontex – anche se Di Maio dice di aver letto il rapporto ed è convinto che vi sia la parola “taxi” – chi l’ha pronunciata per primo? Nemmeno il procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, che Di Maio indica come altra sua fonte.

Saviano spiega che la procura di Catania, quella più esposta sull’affaire degli sbarchi di migranti (s’indaga anche a Palermo, Cagliari e Reggio Calabria, ma a Catania si lavora da più tempo), non ha alcuna certezza che le missioni umanitarie nel Mediterraneo siano dei «taxi» per migranti e che il procuratore Carmelo Zuccaro parla di mero sospetto:

Un mero sospetto che nelle dichiarazioni del Movimento 5 Stelle e di Di Maio diventa una quasi certezza, lanciata come sempre in pasto ai social, dove si sa, l’approfondimento non è di casa. Dove ci si affida al pensiero di terzi perché il proprio vi si adegui.

(Foto da archivio Ansa)

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