Cantone, frecciate al governo: «In materia di appalti si è fatta retromarcia su molte cose»

23/04/2017 di Redazione

Non è mancata qualche frecciatina di Raffaele Cantone al governo nel corso del Faccia a Faccia di Gianni Minoli (in onda domenica sera su La7). Parlando del codice degli appalti il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (una struttura che pochi giorni fa l’esecutivo ha provato a ridimensionare approvando un comma che ne limita i poteri), ha affermato: «È stata una rivoluzione copernicana solo che si è fatta retromarcia su molte cose e non si è data la possibilità di attuare il codice. Credo che fosse una buona riforma e il fatto di andare avanti e indietro è un classico del nostro Paese. Ci sono tante opere incompiute. Il problema vero è che qualcuno ha pensato che bisogna fare realizzare opere pubbliche per smuovere l’economia non perché davvero servono. E non smuovono nulla».

CANTONE: «L’ITALIA È IL PAESE DI MASANIELLO»

«L’Italia – ha poi detto Cantone sulla cancellazione del comma che gli attribuiva poteri di intervento sugli appalti sospettati di irregolarita – è il paese di Masaniello e io spero di non aver vissuto né la polvere né gli altari. Il mio antidoto è la normalità e la famiglia».

CANTONE: «LA RAI IL MIO PIÚ GRANDE INSUCCESSO»

Cantone è intervenuto anche sulla tv di Stato, alla quale sarebbe ora legato da un «insuccesso». «La Rai – ha detto il presidente dell’Anac – è stato il mio più grande insuccesso e mi pesa. Abbiamo ricevuto risposte formalistiche sulle assunzioni e in audizione Campo Dall’Orto ha risposto in modo parziale. Abbiamo trasmesso l’informativa alla Procura della Repubblica che sta indagando».

«La decentralizzazione regionale e la riforma del titolo V della Costituzione del 2001 – ha detto ancora Cantone nel corso del Faccia a Faccia con Gianni Minoli – è una delle riforme più criminogene del Paese e l’effetto più devastante è nella sanità dove ci sono troppi soldi che girano e c’è grande discrezionalità nell’utilizzo».

Cantone dice poi di promuovere la legge Severino, della quale spesso si chiedono modifiche, e che a suo avviso «ha funzionato». Per l’ex pm con questa normativa «per la prima volta viene messa al centro l’amministrazione per prevenire la corruzione, e non più un’amministrazione da criminalizzare».

(Foto: ANSA / ANGELO CARCONI)

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