Telefonino e tumore al cervello, l’esperto: «Nessuna prova di causa-effetto»

21/04/2017 di Redazione

La sentenza del tribunale del tribunale di Ivrea che per la prima volta al mondo ha riconosciuto un nesso causale tra l’uso prolungato del telefonino e il tumore al cervello ha riacceso un dibattito sul possibile legame tra onde radio, campi elettromagnetici e malattie. Secondo Umberto Carbone, professore ordinario di scienze tecniche e mediche applicate per la prevenzione all’Università Federico II di Napoli, non ci sono prove di causa-effetto tra utilizzo di cellulare e tumore, anche se «sono necessari accorgimenti per tutelare la salute.

 

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TELEFONINO E TUMORE AL CERVELLO, NESSUNA PROVA DI CAUSA-EFFETTO

L’esperto, in un’intervista rilasciata ad Ettore Mautone per il quotidiano Il Mattino di Napoli, ha spiegato che lo sviluppo di neoplasie a carico del sistema nervoso centrale o del nervo acustico (neurinomi) restano «evenienze rare»:

«I rischi di sviluppare un tumore a carico del nervo acustico sono un’evenienza remota ma possibile. Studi, non univoci né conclusivi, condotti su base statistica, indicano però un possibile maggiore rischio di malattia solo per un uso intensivo per lunga durata e alta intensità dei terminali radio».

 

I telefonini sono parte della nostra vita, cosa bisogna fare?

 

«Nessun allarmismo, i rischi restano assolutamente remoti, ma vale il principio di precauzione».

 

Quali sono questi effetti?

 

«Quelli maggiormente segnalati sono mal di testa, malessere, senso di calore alla testa e in alcuni casi il sospetto di rare induzioni neoplastiche a carico del sistema nervoso centrale e neurinomi del nervo acustico o di alcuni linfomi».

 

Che tipo di studi sono stati condotti?

 

«Ricerche che fanno capo soprattutto alla comunità scientifica del nord Europa dove esistono norme molto rigide. Insomma non c’è nessuna certezza sul rapporto causa-effetto».

 

Cosa si intende per utilizzo intensivo?

 

«Diverse ore al giorno e soprattutto senza interruzione. Se una telefonata dura un’ora con la fidanzata non succede nulla. Se però tutti i giorni ho l’abitudine di trascorrere ore e ore al telefono cellulare senza utilizzare le cuffie e senza interruzione il rischio, sebbene remoto, aumenta».

(Foto da archivio Ansa. Credit: ANSA / LUCIANO DEL CASTILLO / DRN)

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