Scuola, che stress! Gli alunni italiani con l’ansia da brutto voto

Stressati, internettari e anche un po’ razzisti. È questa la fotografia che l’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e per lo sviluppo economico) fa degli studenti italiani. Il riferimento è un questionario Pisa (sigla che sta per Programma Internazionale per la valutazione degli studenti) somministrato nel 2015, insieme alla valutazione globale sulle competenze in italiano, scienze e matematica.

STRESS SCUOLA, I DATI OCSE

Un dato preoccupante, specialmente se messo a confronto con quello dei 58 Paesi del mondo coinvolti nel progetto. Lo stress attanaglia gli studenti italiani nel 56% dei casi, contro il 37% della media Ocse. La motivazione principale è l’ansia di prendere un brutto voto, la paura della figuraccia davanti a insegnanti e compagni di classe. Tre ragazzi italiani su quattro si dichiarano tesi prima dell’interrogazione o della verifica scritta anche se ritengono di essere preparati. Insomma, l’insicurezza abita nelle aule delle nostre scuole, indipendentemente dallo studio a casa o del percorso didattico affrontato.

STRESS SCUOLA E DIPENDENZA DAL WEB

Il dato si inserisce in una globale insoddisfazione dei ragazzi italiani sulla loro vita quotidiana. Un alunno su otto la considera gravemente insufficiente (con un voto inferiore al 4 su una scala che arriva fino a 10) e molto dipende dalle abitudini che si ripetono identiche tra casa e scuola. Altro risultato allarmante è la presenza dei ragazzi italiani sul web: il 23% degli studenti dichiara di trascorrere più di sei ore al giorno al pc o agli altri dispositivi mobili, a navigare nei meandri della rete. Il tutto si trasforma in una vera e propria dipendenza, come quella dal tabacco o dall’alcool: quasi la metà degli studenti italiani entra nel panico se non dispone di una connessione internet.

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E tutto ciò incide anche sulle relazioni interpersonali. La paura del diverso, infatti, coinvolge in pieno i ragazzi stranieri che frequentano le scuole, che si sentono meno accettati dai loro compagni di classe italiani. È il risultato di letture sbagliate sul web, di visioni della realtà filtrate da alcuni canali estremamente popolari, del pregiudizio nei confronti di altre culture.

Un quadro non proprio entusiasmante su cui istituzioni, dirigenti e professori dovranno riflettere attentamente. Una scuola stressante e poco attenta al benessere degli alunni al di fuori dei banchi incide molto sulle dinamiche dell’apprendimento.

(FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

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