Beppe Grillo ad Avvenire: «Non c’è una strategia M5S per andare al governo, sarà naturale»

19/04/2017 di Redazione

«Non c’è una strategia del M5S per andare al governo, sarà un fenomeno naturale, generato da gente decisa a ‘scendere sulla terra’». Parla così Beppe Grillo in una lunga intervista rilasciata ad Arturo Celletti e Luca Mazza per il quotidiano di ispirazione cattolica Avvenire. Il leader del Movimento 5 Stelle si è lasciato andare ad una riflessione quasi privata per raccontarsi anche come uomo, e non solo come capo di quello che i sondaggi indicano come primo partito del Paese. «Io – ha detto il comico genovese – non uso il mio mestiere per convincere. Sono semplicemente Beppe Grillo. Con le mie passioni, con i miei limiti, con le mie intuizioni. Lascio che tutto traspaia ed emerga per come è, evitando di vivere nell’enorme vergogna di ciò che ero prima di essere un politico. Un comico può permettersi di fingere, un politico no».

 

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INTERVISTA A BEPPE GRILLO: «GOVERNO M5S, SARÀ NATURALE»

E parlando di politica Grillo immagina la possibile esperienza del Movimento a Palazzo Chigi come «onestà e competenza al servizio dei cittadini»:

Come sarebbe un governo 5 Stelle? E quanto sarà importante l’apporto di energie esterne?

 

Non esistono energie esterne al Movimento, noi siamo compenetrati con qualunque espressione non-criminale e non-politica che non sia legata al “vecchio ordine” del nostro Paese. Il governo a 5 Stelle avrà la consistenza di ciò che manca in Italia da troppo tempo: onestà e competenza al servizio dei cittadini. Certamente sarà l’espressione di elezioni libere, e sarà molto difficile da zittire con il dito ossuto della Germania o con la tracotanza delle banche.

Guai però a parlare di uomo solo al comando. Grillo a Celletti e Mazza per Avvenire parla di realtà M5S nel cuore di un «progetto» e non di una persona:

Una critica senza scampo. Ma si ritrova o no nell’immagine di leader populista?

 

È incredibile che si continui a parlare di “forze e leader populisti” incombenti sui governi dei Paesi della Ue, mettendo assieme le reazioni meno confrontabili tra di loro con il problema più diffusamente uguale in tutto il mondo: il dopo-sbornia della finanza, delle agenzie di rating, dei cittadini sbattuti sul piatto del business mondiale come “manodopera” per un’uscita dalla Grande Crisi che è soltanto nominale. E intanto le banche continuano a sfilare dalle tasche dei cittadini i risparmi e i loro beni.

 

Per conquistare la guida di un grande Paese, però, non può bastare mettere sul banco degli imputati le banche e Angela Merkel. Quali sono le idee-forza della sua strategia?

 

Non esiste una “strategia” per arrivare a Palazzo Chigi. Immagino questo risultato come un auspicabile fenomeno naturale, generato da gente decisa a “scendere sulla terra”, lontano dagli incantesimi degli agnellini salvati da Berlusconi e dalle palle seriali che vengono dal partito ora al governo. Un partito che ha solo un merito: mantiene al suo comando la persona che meglio lo rappresenta, il bugiardo Renzi.

 

Ci risiamo. Ma, come Berlusconi, anche lei è il dominus nel Movimento a cui ha dato vita.

 

La realtà del Movimento è nel cuore di un progetto, non di una persona. Questo è possibile e necessario in un mondo in cui è globalizzata l’informazione. Ci sono molti aspetti controversi, ma già ora è facile guardare alle idee dei nuovi sognatori. Sperimentiamo una categoria del sapere umano diversa dalle precedenti, siamo in una rivoluzione di progetti e di nuove realizzazioni che potranno cambiare in meglio la vita delle persone.

(Foto: ANSA / CLAUDIO PERI)

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