Marco Travaglio querela Matteo Renzi per le accuse contro il «Falso quotidiano»

Marco Travaglio ha annunciato di voler querelare Matteo Renzi per le affermazioni pronunciate dal candidato alla segreteria del PD a Otto e mezzo. La prima pagina del Fatto Quotidiano di oggi è dedicata agli attacchi di Renzi durante la trasmissione di Lilli Gruber. L’apertura del quotidiano così come il titolo dell’articolo di Antonio Massari è piuttosto programmatico: «Renzi mente in TV a colpi di insulti e minacce al Fatto».

Renzi Travaglio

L’ex presidente del Consiglio si è spinto a definire il giornale «Falso quotidiano», in particolar modo concentrandosi sul modo con cui la testata diretta da Travaglio, tra l’altro ospite fisso del programma di Lilli Gruber, ha riportato l’inchiesta Consip. Renzi ha dichiarato come il tempo del buonismo sia finito, e ora sia pronto a chiedere i danni a chi l’ha querelato. La querela dell’ex presidente del Consiglio contro Marco Travaglio e il Fatto Quotidiano è stata solo annunciata: Renzi ha parlato in modo vago di un comunicato in cui farà una lista di nomi, e ha ironizzato sulla fuga del direttore del quotidiano dalla causa intentagli da suo padre. Marco Travaglio, dopo la durissima prima pagina della testata, ha scritto una nota all’Ansa in cui annuncia querela a Renzi.

Con grave sprezzo del diritto, infine, il signor Renzi dimostra una scarsissima conoscenza della giurisprudenza (in cui peraltro risulterebbe laureato), asserendo che io sarei “scappato” dal Tribunale di Firenze. Si informi presso i suoi avvocati o si trovi qualcuno che capisca di leggi e scoprirà che nelle cause civili non è prevista la presenza dei denunciati, ma solo dei loro avvocati, trattandosi di processi che si celebrano in camera di consiglio sulla base di atti scritti. Ho una lunga esperienza di cause civili, intentatemi da personaggi ben più preoccupanti di lui e del suo babbo, per esempio dal suo co-riformatore costituzionale Silvio Berlusconi, che a suo tempo ci provò più volte e uscì regolarmente sconfitto. Non ho avuto paura dei Berlusconi, dei Dell’Utri, dei Previti, figurarsi se mi spaventano le minacce di questo bulletto e della sua famigliola. Quando sarà denunciato da me e dal Fatto Quotidiano, da lui diffamato ieri come “Falso quotidiano”, non mi meraviglierò della sua assenza dal Tribunale né lo accuserò di “scappare“: preferirò credere che abbia finalmente deciso di mantenere la leggendaria promessa di ritirarsi a vita privata in caso di sconfitta al referendum costituzionale. Sconfitta che, casomai gli fosse sfuggita, si è verificata il 4 dicembre scorso.

Foto copertina: ANSA / MASSIMO PERCOSSI

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