La strana storia del medico che curò i bambini colpiti dal gas in Siria

09/04/2017 di Stefania Carboni

Vi ricordate il dottor Shajul Islam che fece un video dall’interno del suo ospedale mentre curava le vittime dell’attacco chimico nella zona di Idlib, in Siria?

Il medico, divenuto famoso per quel suo tweet, è coinvolto, a suo modo, nella scomparsa del giornalista britannico John Cantlie, rapito dall’Isis (ecco qui l’ultima apparizione del reporter).

La storia di Islam la racconta il Daily Mail, citando l’arresto del medico e un processo conclusosi con il rilascio del dottore.

Shajul Islam, l’arresto e la radiazione dall’ordine dei medici

Laureatosi a Londra Islam fu arrestato con l’accusa di rapimento di due giornalisti – il signor Cantlie e giornalista olandese Jeroen Oerlemans – nel 2012. Dopo il processo è crollata ogni accusa a suo carico perché nessun testimone dell’accusa è stato in grado di testimoniare. Dopo esser passato sotto l’attenzione dei servizi segreti britannici Islam risulta radiato da marzo – secondo quanto riporta la testata britannica – dal  General Medical Council per cattiva condotta. Non è ancora chiaro il reale motivo della sua esclusione, essendo il procedimento nato da una serie di udienze private.

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Il processo a Shajul Islam e i testimoni che non poterono più testimoniare

Ma torniamo al 2012 e al processo che emerge in queste ore sui media inglesi. Islam fu arrestato con Jubayer Chowdhury, 24 anni. La coppia fu detenuta nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh ed è stata rilasciata dopo l’esito del processo.  Nel novembre del 2013 il procuratore Mark Dennis QC ha sottolineato alla corte come tutte le prove contro i due imputati fossero basate su due testimoni deceduti e quindi non più appellabili. Per questo motivo – spiega il Daily Mail – fu emesso un verdetto di non colpevolezza e caddero tutte le accuse di sequestro di persona.

La difesa di Shajul Islam: «Ho solo curato dei pazienti»

Islam ha sempre professato la sua innocenza dicendo che è andato in Siria per usare le sue competenze mediche nella cura delle vittime della guerra civile. In una lunga intervista rilasciata qualche tempo fa il medico spiegò il suo coinvolgimento con il giornalista britannico John Cantlie. «L’unica colpa che ho – ha dichiarato – è quella di averlo curato per le ferite che riportava. Il mio coinvolgimento in quel caso è solo il mio ruolo di medico, medico che ha curato dei pazienti».

guarda il video: 

«Quel giorno un siriano venne da me in moto dicendomi che due persone erano state colpite da colpi di arma da fuoco. Presi la mia valigetta medica. Li curai per sette giorni, non ho alcun ruolo nella loro scomparsa». John Cantlie fu infatti catturato una prima volta dai jihadisti il 19 luglio 2012 nel nord della Syria con il fotografo Jeroen Oerlemans. I due provarono a evadere, il tentativo fallì e Cantlie fu ferito a un braccio. I due furono liberati dalla Free Syrian Army il 26 luglio 2012. Successivamente Cantlie tornò in Siria il novembre 2012 con il collega americano James Foley. Entrambi furono rapiti vicino al confine turco. La fine di Foley la conosciamo tutti. Cantlie risulta ancora nelle mani dell’Isis. Viene usato come voce e volto del’Isis per trasmettere messaggi all’Occidente.

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