Vogliono bloccare il vino di Gerry Scotti

09/04/2017 di Redazione

Il vino di Gerry Scotti non è ancora sul mercato ed è stato già bocciato. Oggi Libero riporta la notizia del sito Vinialsupermercato.it e i commenti dei critici secondo cui le bottiglie, che lo showman vuole presentare a Vinitaly 2017, violano le normative vigenti.

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Spiega Attilio Barberi su Libero:

«L’utilizzo della parola vigna sull’etichetta dei vini di Gerry Scotti viola le normative vigenti e l’imbottigliatore rischia una sanzione amministrativa fino a 4 mila euro», sostiene Michele Antonio Fino, professore associato di Fondamenti del Diritto Europeo all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Apriti cielo: sui social media si è scatenata la bagarre. I mugugni registrati quest’inverno, quando Scotti annunciò l’iniziativa, si sono trasformati in un coro di condanna.

Un po’, francamente, me l’aspettavo. Più d’uno fra i vignaiuoli che conosco ha storto il naso alla notizia. A scatola, anzi, a bottiglia chiusa. Si tratta di un’operazione commerciale, era il ritornello che mi son sentito ripetere (chissà quale sarà la fonte, un sospetto ce l’ho). L’Oltrepò non ha bisogno di queste cose, dicevano i soliti soloni del giorno dopo. Serve qualità, concludevano solenni. L’Oltrepò degli scandali, del pinot grigio che era riesling, delle cantine storiche fallite, dei tini rovesciati nei fossi, che chiede qualità? Sì. Ma solo a casa degli altri.

Gerry voleva creare un vino buono ma dai prezzi modici. Il vino democratico – spiega il giornalista –  Scotti ha deciso di farlo con Fabiano Giorgi, produttore di gran nome della zona e presidente del Distretto del vino di qualità dell’Oltrepò Pavese. La presentazione è fissata al Vinitaly, lunedì 10 aprile 2017. Ma a poche ore dalla culminazione di un sogno ecco che arriva la stroncatura del professor Fino secondo cui l’etichetta può trarre in inganno:

“Nato in una vigna, Mesdì, Riesling”. Ma Mesdì, è il nome del vino e non il toponimo di una vigna. Sta per “mezzogiorno”, in dialetto pavese lomellino.

Ma, come anticipa Libero, il conduttore ha ragione. «Nato in una vigna – spiega una fonte interna del Consorzio di tutela vini dell’Oltrepò Pavese si riferisce al testimonial del vino, a Scotti, come spiega lo stesso presentatore. Parlare di menzione è fuori luogo».

(foto copertina ANSA/MASSIMO PERCOSSI/DC)

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