Attentato Stoccolma, nel 2010 ci fu un attacco terroristico nello stesso luogo

Il centro di Stoccolma, sette anni dopo. La zona in cui il camion è piombato sulla folla nella città svedese è la stessa che, l’11 dicembre del 2010, fu teatro del primo attentato terroristico di matrice islamica in terra scandinava. In quell’occasione, due autobombe saltarono in aria a distanza di pochi minuti l’una dall’altra, tra le traverse di Olof Palme Street e Drottninggatan.

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LA CRONACA DELL’ATTENTATO A STOCCOLMA DEL 2010

In pieno shopping natalizio, fu solo un caso se – intorno alle 17.00 – la strada era deserta. Il bilancio dell’attentato fu di un morto e due feriti, ma poteva essere molto più grave. Il corpo dell’attentatore, un cittadino svedese nato in Iraq di 29 anni, venne ritrovato a pochi metri di distanza dall’auto esplosa. Le autorità, in quella circostanza, sottolinearono come gli ordigni preparati non funzionarono alla perfezione: se tutto fosse andato come previsto dagli attentatori, infatti, il bilancio delle vittime sarebbe stato simile a quello della maratona di Boston.

Nei giorni successivi all’attentato, alcuni gruppi islamici rivendicarono l’azione, giustificandolo con la presenza delle truppe svedesi in Afghanistan (500 soldati delle forze di sicurezza, a supporto della missione di pace che sarebbe scaduta alla fine dell’anno) e con la vendetta per le vignette disegnate da Lar Vilks che aveva realizzato una caricatura di Maometto con le fattezze di un cane.

IL FLUSSO DEI FOREIGN FIGHTERS VERSO LA SVEZIA

L’attentato, sebbene non di vaste proporzioni, provocò un grande clamore in Svezia, proprio perché rappresentò la prima azione del genere sul suo territorio. Da quel momento in poi, la sicurezza anti-terrorismo venne potenziata.

Nel 2016, inoltre, il sito internet Daily Express diffuse una notizia, ricavata da alcune fonti dei servizi segreti, di una possibile pianificazione di attentati nel Paese da parte di fondamentalisti iracheni. Erano stati, infatti, segnalati almeno otto foreign fighters che si erano spostati dall’Iraq al Paese scandinavo con l’obiettivo di progettare azioni terroristiche a Stoccolma. Dopo quella notizia, risalente a un anno fa, il livello di sicurezza in Svezia rimase invariato (3 su una scala di 5) e venne raccomandato agli abitanti di “continuare a vivere normalmente”. Unica modifica rispetto agli anni precedenti fu la restrizione delle politiche di accoglienza dei migranti: la decisione del governo venne presa quando un richiedente asilo uccise una ragazza di 22 anni.

FOTO: ANSA / FERMOIMMAGINE TG3

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