Fabri Fibra a processo per insulti a Valerio Scanu

Fabri Fibra di nuovo a processo per gli insulti a Valerio Scanu. La decisione è stata presa da un Gip del tribunale di Milano, Manuela Accurso Tagano. La richiesta di archiviazione presentata dalla Procura per quel reato è stata respinta e il giudice Tagano ha disposto l’imputazione coatta per Fabrizio Tarducci, il vero nome del rapper. Fabri Fibra era già stato sanzionato con una mula e una provisionale di risarcimento per aver insultato Valerio Scanu, in una canzone che si chiama «A me di te». Nei passaggi del pezzo il tribunale aveva ravvisato toni offensivi e irridenti verso gli orientamenti sessuali del cantante. Dopo esser stato punito in tribunale Fabri Fibra ha però riproposto la canzone «A me di te» in un concerto, anche se non ha rappato i versi incriminati. Il pubblico ha però intonato i versi del brano reputati offensivi verso Valerio Scanu, e questo ha fatto scattare la seconda querela da parte dei legali del cantante, per diffamazione, come nel primo processo, e per istigazione a delinquere. La procura di Milano aveva richiesto l’archiviazione per il caso, una decisione contestata con successo dai legali di Scanu. La decisione del rapper di mostrare sugli schermi passaggi della sentenza di condanna avrebbe dovuto far decadere l’accusa di diffamazione. Per il Gip di Milano Tagano il fatto che Fabri Fibra abbia fatto cantare al pubblico la canzone ha riproposto le offese a Valerio Scanu. L’accusa di associazione a delinquere è invece stata fatta decadere, visto che si tratta di un reato a tutela dell’ordine pubblico che non può essere applicato in un simile caso. La data della prima udienza del nuovo processo per Fabri Fibra non è stata ancora convocata.

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