Attentato San Pietroburgo: tutti gli attacchi terroristici in Russia dal 2000 a oggi

Il presidente russo Vladimir Putin, a proposito dell’esplosione di oggi a San Pietroburgo, ha affermato che potrebbe trattarsi di un attentato terroristico. Se questa ipotesi fosse confermata, si tratterebbe di uno dei tanti attacchi subiti dal Paese da quando è iniziato il nuovo millennio. Una scia di sangue che ha dilaniato il territorio della nazione, organizzando azioni di diversa matrice e provocando un altissimo numero di vittime. Dai ceceni all’ombra dell’Isis: ecco alcuni degli atti più clamorosi che si sono verificati sul territorio russo.

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ATTENTATO AL TEATRO DUBROVKA

Per efferatezza e per impatto mediatico, è difficile dimenticare l’assalto al teatro di Dubrovka per mano di un commando ceceno. Siamo nell’ottobre del 2002: per circa tre giorni, dal 23 al 26 ottobre, 800 persone rimasero ostaggio degli assalitori. L’intervento delle forze speciali russe si rivelò disastroso: i militari inserirono all’interno del sistema di ventilazione dell’edificio un gas tossico che provocò la morte dei 39 uomini del commando, ma anche di 129 ostaggi (secondo alcune stime, il numero dei morti tra i civili sarebbe stato molto vicino alle 200 unità). In quell’occasione, molti dubbi si addensarono sul presidente Putin, che avrebbe dato l’ordine di utilizzare la sostanza tossica. Ma lui negò qualsiasi tipo di responsabilità.

ATTENTATO METROPOLITANA DI MOSCA 2004

Nel 2004 un altro clamoroso attacco ceceno ebbe come bersaglio la metropolitana di Mosca. Un uomo sulla quarantina si fece esplodere causando la morte di 40 persone. Obiettivo dell’attentato, la linea 5 della “Circolare”, a meno di tre chilometri dal Cremlino. Sempre nel corso dello stesso anno, due donne cecene si fecero esplodere a poca distanza l’una dall’altra su due voli aerei, uno a sud di Mosca e un altro nel sud-ovest del Paese. Il bilancio delle vittime fu di ben 90 morti.

ATTENTATO A UNA SCUOLA NELL’OSSEZIA DEL NORD

L’escalation del 2004 proseguì con il più grave attentato dell’anno. In una scuola dell’Ossezia del Nord, nella città di Beslan, dei guerriglieri filo-ceceni presero in ostaggio oltre 1000 persone. Tra il 1° e il 3 settembre, l’azione fu portata avanti da 32 ribelli fondamentalisti islamici. Ancora una volta, fu l’irruzione dei militari russi a dare il via al massacro: alla fine, l’attentato lasciò sul campo oltre 300 morti e più di 700 feriti. La notizia provocò la commozione di tutto il mondo, perché ben 186 bambini persero la vita nel luogo dove stavano facendo ciò che più è normale a quell’età: frequentare una scuola.

ATTENTATO ALLA METROPOLITANA DI MOSCA DEL 2010

Marzo 2010. Ancora una volta la metropolitana di Mosca. Il 29 marzo due donne kamikaze cecene si fecero esplodere in due stazioni della metropolitana, a un’ora di distanza l’una dall’altra. Le giovani attentatrici (tra i 18 e i 20 anni) azionarono l’ordigno grazie a un telefono cellulare. Anche in quell’occasione ci furono decine di vittime: alla fine, il bilancio ufficiale ne contò 40.

ATTENTATO A VOLGOGRAD

Alla fine del 2013, a Volgograd, si verificò l’attacco che fece tremare il Comitato Olimpico Internazionale. A pochi giorni dall’inizio dell’Olimpiade di Sochi 2014, un altro gruppo di ribelli ceceni organizzò un piano di morte diviso in due giorni. Il 29 dicembre si verificò l’esplosione nell’atrio della stazione della cittadina sulle rive del fiume Volga, il giorno dopo a saltare in aria fu un filobus. Il doppio attacco terroristico causò 34 morti, compresi i due attentatori.

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ATTENTATI DELL’ISIS ALLA RUSSIA

Nel 2016, invece, fu l’Isis a spaventare il territorio russo. Il primo attacco dello Stato Islamico nel Paese venne pianificato il 17 agosto e rivendicato due giorni dopo. Due attentatori attaccarono a colpi d’ascia un commissariato di polizia a Mosca. Nessun morto in quella circostanza, ma l’azione creò comunque scalpore: il 31 ottobre del 2015, a un mese dall’inizio dei bombardamenti russi in Siria, Mosca era stata colpita indirettamente con l’abbattimento di un aereo di una compagnia nazionale (Metrojet) mentre stava attraversando l’Egitto: in quella circostanza, i morti furono 224.

(foto da ANSA/Twitter)

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