Tap Italia: «Minacce di morte e attacchi al cantiere»

29/03/2017 di Redazione

«Tap ha profondo rispetto per chi manifesta pacificamente il proprio dissenso e conferma per l’ennesima volta la sua disponibilità a confrontarsi con chi vuole fare proposte. Anche per questo riteniamo necessario segnalare invece la presenza di comportamenti violenti all’interno della protesta contro il progetto», ad affermarlo la società Trans Adriatic Pipeline a proposito delle manifestazioni contro il cantiere del microtunnel nell’ambito delle opere previste a San Foca di Melendugno, in provincia di Lecce, per l’approdo del gasdotto che trasporterà gas naturale dall’Azerbaijan all’Italia.

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TAP: «COMPORTAMENTI VIOLENTI NEI CANTIERI E PARTNER MINACCIATI»

Contro il progetto si sono sollevati comitati e sindaci del territori che manifestano non solo contro l’espianto dei 211 ulivi quanto per il fatto che ciò avviene, secondo i manifestanti e il sindaco di Melendugno, Marco Potì, nonostante penda ancora la Valutazione di impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente. «Nelle ultime ore – ha spiegato la società – sono state registrate minacce nei confronti di partecipanti ai progetti finanziati da Tap sul territorio, di partner di questi progetti e persino nei confronti degli operai che stanno facendo il proprio lavoro in cantiere nel pieno rispetto della legge, come confermato appena l’altro ieri dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha sancito l’assoluta legittimità del progetto e dell’iter pro-cedurale seguito per la sua approvazione. Tutti i soggetti destinatari di questi atteggiamenti intimidatori hanno regolarmente sporto denuncia alle Forze dell’Ordine nelle ultime ore. Altri comportamenti violenti sono stati registrati nell’area di cantiere. Questa notte – continua Tap – è stata lanciata una bomba carta contro la recinzione; uno striscione con esplicite minacce di morte a uno dei nostri colleghi è esposto in cantiere tra i manifestanti senza che nessuno, a partire dai soggetti istituzionali presenti da giorni in agro di Melendugno, abbia preso le distanze da questi comportamenti. E stata inoltre lanciata una torcia accesa all’interno dell’area di cantiere, mettendo a rischio l’incolumità di chi sta lavorando al trasferimento temporaneo degli ulivi. Sulla pagina Facebook del presidio No Tap è stato riportato un elenco di tutte le aziende e i soggetti che lavorano con Tap, con ‘fini non ben chiari’ rispetto a tutti coloro che collaborano con il progetto. Tap esprime la massima solidarietà a tutti i soggetti colpiti da questo clima poco sereno. L’azienda continuerà a denunciare ogni comportamento violento e ogni minaccia che si dovesse manifestare nei prossimi giorni».

(Agenti di polizia in assetto antisommossa durante la protesta degli attivisti davanti al cantiere della Tap a Melendugno, nel Leccese, contro l’espianto degli ulivi dal tracciato del microtunnel e contro il progetto di approdo del gasdotto dell’Adriatico, 29 marzo 2017. ANSA/ CLAUDIO LONGO)

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