Sorbitolo killer, come e dove comprarlo online

“Polvere del sorbitolo”, “Sorbitolo liquido”, “Soluzione del sorbitolo”. Basta fare un giro dei negozi online ed inserire nella barra di ricerca il nome del prodotto responsabile delle morti nella clinica privata di Barletta per scoprire come sia semplice trovare ed acquistare la sostanza killer che due giorni fa ha ucciso Teresa Sunna, 28 anni, commercialista.

COS’E’ – Il sorbitolo, un comune dolcificante utilizzato in campo alimentare, le era stato somministrato per eseguire un semplice test sulle intolleranze alimentari. Ma quella sostanza chimica utilizzata spesso nella produzione di alimenti, ha finito per toglierle la vita, mentre negli stessi istanti fatali rischiava di ammazzare anche altre due donne, Anna Abbrescia e Addolorata Piazzolla, salvate in extremis da un’iniezione riparatrice.  Il sorbitolo è uno zucchero semplice, contenuto in alcuni frutti come mele, pere e ciliegie che viene utilizzato per diagnosticare malassorbimento intestinale, gonfiore di pancia, dolori addominali, stanchezza, o anche mal di testa.

I MEDICI E L’ACQUISTO ONLINE – E’ probabile che non sia stato il sorbitolo in sè ad uccidere, e che il sorbitolo in realtà nascondesse sostanze tossiche delle quali i compratori e somministratori, i tre medici ora indagati dalla procura di Trani per omicidio colposo in concorso, non erano a conoscenza. Sulla loro posizione pesano però pesantemente le modalità di acquisto della sostanza, reperita su Ebay, il più noto sito di aste telematiche al mondo, che non può certo garantire con certezza sulla qualità e sui requisiti della merce offerta e scambiata sulle proprie pagine. La legge italiana vieta tassativamente l’acquisto di prodotti farmaceutici attraverso la rete, e il sorbitolo, un additivo utilizzato nei processi industriali può anche non essere considerato un medicinale e, per questo, liberamente venduto. Ma i professionisti, lavorino nel settore privato o non, devono garantire la qualità delle loro prestazioni e i prodotto venduti in rete, anche se economicamente allettanti, non possono sicuramente essere definiti sicuri.

TONNELLATE DI SOSTANZA SUL WEB – Qingdao, Guangzhou, Shenzhen, Shanghai, sono le località, cinesi, dalle quali, con pochi click, si scopre provengano la maggior parte delle partite di sorbitolo venduto in mezzo mondo. Ed è proprio dal paese asiatico che si sospetta, prima di alcuni scambi, siano partite le confezioni acquistate dai medici di Barletta (da un venditore bitannico) e poi somministrate poi per il test rivelatosi fatale. Gli annunci presenti su Internet non fanno mistero su produttori e distributori orientali. Le confezioni di sorbitolo offerte su alibaba.com, ad esempio, provengono dalla Guangzhou Hanglian Chemical Industry, dalla Hefei Tengchao Chemical Materials, dalla Guangzhou Weiguan Trade, dalla Qingdao Bright Moon Seaweed Group, dalla Hebei Victoria Imp&Exp, dalla Shouguang Hot Sorbitol, dalla Shenzhen Walcom Int’l Trade, dalla Yixing Yuanxin Trade, e tante altre. L’elenco è lungo. Le quantità acquistabili sono diverse. Si passa dagli 1-1,5 kg alle 20 tonnellate metriche (20mila kg). Variano anche i tempi di consegna dell’ordine. Qualcuno promette una consegna in 5 giorni. Altri venditori si riservano di far recapitare il pacco entro trenta giorni dalla data del pagamento. Il prezzo varia dai 470 ai 1000 dollari a tonnellata. 1-1,5 dollari è la cifra da sborsare per un solo kg.

SORBITOLO BANDITO DA EBAY? – E per un sito web che fornisce informazioni dettagliate sul sorbitolo acquistabile dall’Oriente, ce n’è un altro dal quale sparisce ogni riferimento alla sostanza. Si tratta di eBay, proprio il portale coinvolto nei fatti di Barletta, sul quale, realizzando una ricerca per la parola “sorbitol”, al momento il motore non riserva alcun risultato. Un caso strano considerando che alla ricerca “glycerine” o “bicarbonate”, ad esempio, compaiono numerose offerte.

LA PROVENIENZA – Il sorbitolo venduto online proviene principalmente dalla Cina (circa il 50% dei fornitori). Ma nei primi 40 distributori presenti su alibaba.com ci sono anche 9 indiani, 4 aziende indonesiane, 3 statunitensi, 1 egiziana, 1 canadese, 1 iraniana, 1 pakistana.

L’ALTRO CASO – Il caso di Barletta ricorda un drammatico caso di malasanità del 2005, quando all’ospedale di Trani i flaconi di sorbitolo utilizzati per l’enteroclisma vennero scambiati con quelli di formaldeide, un disinfettante. L’errore provocò la morte di Vincenzo Quartucci, 78 anni, ricoverato per accertamenti.

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