Matteo Renzi ha un netto vantaggio su Orlando e Emiliano al congresso del PD

27/03/2017 di Andrea Mollica

Matteo Renzi ha aumentato in modo netto il vantaggio su Andrea Orlando nel congresso PD, mentre Michele Emiliano inizia a incassare qualche consenso con le convenzioni dei circoli nell’Italia meridionale. Secondo i dati raccolti da YouTrend su Twitter grazie all’hashtag #OpenPData, che consentono di conoscere i risultati del voto nei circoli seppur in modo giocoforza parziale, Matteo Renzi guida il congresso con il 67% circa dei voti. Andrea Orlando segue a larga distanza col 26%, mentre Michele Emiliano è distantissimo e viaggia poco sopra alla soglia di sbarramento per partecipare alle primarie del 30 aprile, collocata al 5%. Le stime di YouTrend si basano su dati relativi ai congressi svolti in 390 circoli, e circa 18 mila voti. Matteo Renzi sta andando particolarmente bene nei circoli della Toscana, la sua regione natale, e nel Lazio e in Sicilia, in controtendenza rispetto ai deludenti risultati del PD in quei territori. Michele Emiliano invece sembra essere un po’ competitivo solo nelle regioni meridionali, e rischia comunque di non raggiungere il 5% visto che in diverse regioni italiane fatica a raccogliere voti. Andrea Orlando è andato bene in Emilia-Romagna così come in Veneto secondo i dati parziali raccolti da YouTrend, ma la sua candidatura non sembra capace di esser competitiva con quella di Renzi per il successo.

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Le convenzioni di circolo sono solo la prima tappa del congresso del PD, che ha nelle primarie del 30 aprile il momento decisivo. Grazie al voto degli elettori, oltre che a quello degli iscritti che vi parteciperanno, sarà composta l’assemblea nazionale che poi eleggerà il segretario del PD il 7 maggio. In controtendenza con l’ultimo congresso Matteo Renzi appare più competitivo tra gli iscritti, dove sembra destinato a vincere con almeno il 60%, rispetto alle primarie aperte, dove il suo consenso demoscopico oscilla poco sopra il 50%. Nel 2013 Matteo Renzi aveva ottenuto il 45% nelle convenzioni di circolo, mentre alle primarie aveva superato il 67%.

Foto copertina: ANSA/MAURIZIO DEGL’INNOCENTI

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