Libro a 5 Stelle dei cittadini per l’Europa, la Top 5 delle follie M5S

23/03/2017 di Redazione

Il Movimento 5 Stelle ha presentato in conferenza stampa il Libro a 5 Stelle dei cittadini per l’Europa. Un contro Libro bianco rispetto a quello presentato dalla Commissione Juncker, per rilanciare l’Unione Europea. Letto il breve documento, sintetico e giocoforza lacunoso, appare però più appropriato un titolo su come disgregare l’UE, visto che se mai potessero passare simili proposte il processo di unificazione europea non solo si arresterebbe, ma si disgregherebbe. Nel Libro a 5 Stelle dei cittadini per l’Europa ci sono spunti, come lo stop all’importazione dell’olio tunisino o la fine delle sanzioni alla Russia, che avvicinano il M5S alla propaganda della Lega Nord di Matteo Salvini. Sono le proposte più incisive di modifica del funzionamento dell’UE però a rivelare una visione profondamente euroscettica, che sembra quasi ignorare i meccanismi procedurali dell’Unione europea, ed essere come tali sostanzialmente inapplicabili.  Le misure chiave, come una politica commerciale non più competenza esclusiva dell’UE, oppure l’opt-put dall’unione monetaria, richiedono modifiche sostanziali ai Trattati, necessitanti l’unanimità degli altri Stati membri. E quindi inapplicabili, nella sostanza,. Ecco una selezione delle proposte più squilibrate dei 5 Stelle.

    • 1. Addio al mercato unico. Il mercato unico europeo è il maggior successo dell’UE. Anche chi lascia, come la Gran Bretagna, vorrebbe rimanerci. I 5 Stelle scrivono di non volerlo smantellare, ma l’esito pratico delle proposte condurrebbe a questo. Nel Libro a 5 Stelle dei cittadini per l’Europa si chiede infatti di abbandonare ogni politica commerciale lesiva degli interessi delle piccole e medie imprese. Formulata in questo modo la frase non significa sostanzialmente nulla. La richiesta però di firmare trattati commerciali vincolati all’approvazione dei Parlamenti nazionali mira a concludere la politica commerciale comune, uno dei pochi ambiti dove l’UE ha competenza esclusiva. Servirebbe una modifica dei Trattati, che possono essere cambiati solo all’unanimità da tutti gli Stati membri.
    • 2. Fermare i prodotti pericolo per la salute. Come i vaccini? M5S vuole tutelare la salute dei cittadini prima di ogni cosa: un principio condivisibile. Qualsiasi prodotto giudicato pericoloso verrebbe però messo al bando quando vi siano valutazioni discordanti da parte della comunità scientifica e in assenza di studi pubblicati e riconosciuti a livello internazionale, che garantiscano la salubrità per la salute umana e l’ambiente, in piena applicazione del principio di precauzione. Una formulazione così estensiva che potrebbe bloccare ogni innovazione tecnologica, che rivela una fede nella scienza granitica che po’ stupisce, visto che proviene dal partito che sfila accanto ai no vaccini. Se fosse quello il benchmark per fermare i prodotti, sarebbe quasi impossibile autorizzarne di nuovi.

LEGGI ANCHE> Vitalizi, chi ha ragione tra PD e M5S?

  • 3. Referendum sull’euro. Nel libro a 5 stelle dei cittadini per l’Europa manca, curiosamente, il piatto forte del M5S, il referendum sull’euro. C’è una formulazione più generica, che chiede al solito la modifica dei Trattati.

    Riteniamo indispensabile introdurre nei trattati e nel quadronormativo europeo alcune specifiche procedure tecniche, economiche e giuridiche che consentano agli Stati membri di recedere dall’unione monetaria o di restarne fuori attraverso una clausola di opt-out permanente, nel caso in cui ci sia una chiara volontà popolare in tal senso

    L’opt-out permanente è però una curiosa contraddizione logica. Una clausola temporanea, inserita nei Trattati Ue per non fermarne la modifica, diventerebbe invece fissa. Ogni decisione di rilievo dell’unione monetaria sarebbe così sottoposta, passasse la proposta M5S, a referendum popolari in singoli Stati che ne minerebbero l’integrità. Come possa generare una fiducia una moneta sottoposta a un simile stress politico appare un mistero. La speculazione finanziaria giocherebbe fin troppo facilmente, come già osservato ai tempi della crisi dello spread, generata dai timori di reversibilità dell’euro. Anche in questo caso una simile modifica andrebbe sottoposta all’approvazione di tutti gli Stati membri, dopo un’approvazione in sede di conferenza intergovernativa. La probabilità che accada è ovviamente pari a zero.

  • 4. La bufala del bail-in incostituzionale. I 5 Stelle vogliono unione bancaria con garanzia sui depositi – tradotto, se fallisce una banca portoghese, pagano anche gli italiani – fornita dalla Bce, che sarebbe prestatore di ultima istanza anche per i privati, oltre che per gli Stati in difficoltà. La garanzia che i soldi dei contribuenti siano utilizzati il meno possibile, ovvero il bail-in, è però definito incostituzionale, perchè violerebbe l’articolo 42. Diversi studiosi l’hanno affermato, però in modo assolutamente non convincente. Il bail-in è semplicemente la trasposizione di un principio fondante dell’economia privata. Quando fallisce un’azienda, in primis pagano i proprietari, gli azionisti, poi i creditori, e infine il pubblico se necessario. Pensare di poter istituire un’unione bancaria senza la garanzia di un limite all’intervento pubblico appare semplicemente propagandistico.
  • 5. Il reddito di cittadinanza europeo. Nella sezione bilancio UE il libro dei cittadini propone una riduzione sostanziale del budget europeo. La cifra non è indicata, ma visto che l’ultimo bilancio dell’Unione Europea vale 155 miliardi di euro è immaginabile un dimezzamento, o poco altro. Le spese da tagliare sono però quelle amministrative.

    Tagli drastici degli stipendi dei parlamentari, eliminando ogni forma di benefit e privilegio. Eliminazione della tripla sede Bruxelles-StrasburgoLussemburgo e rimozione di tutte le agenzie europee non produttive

    Questa voce di bilancio vale 8 miliardi circa, in totale, il 5%. I 5 Stelle però propongo l’istituzione di un reddito di cittadinanza a livello europeo, una proposta dai costi indefiniti. Considerando che secondo Istat il reddito di cittadinanza M5S vale 14 miliardi per la sola Itala, e andrebbe esteso ad altri 26 Paesi, praticamente il bilancio europeo crescerebbe ben più rispetto all’attuale.

Foto copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Share this article