Matteo Renzi, nei primi voti del Congresso PD è testa a testa con Andrea Orlando

21/03/2017 di Andrea Mollica

Matteo Renzi ha prevalso nelle prime votazioni del congresso del PD svoltesi ieri sera in nove circoli dell’Emilia-Romagna. Il rinnovo delle cariche nazionali del Partito Democratico si svolge in due fasi: prima congressi di circolo riservati ai soli iscritti al 28 febbraio 2017, poi le primarie aperte anche agli elettori per determinare i componenti dell’Assemblea nazionale. I delegati eletti nelle liste dei candidati, che sono Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano, eleggeranno poi il nuovo segretario del Partito Democratico nella prima riunione dell’Assemblea nazionale. Le votazioni nei circoli del PD sono iniziate ieri 20 marzo 2017, e proseguiranno fino al 2 aprile, e servono a selezionare i delegati alle convenzioni principali, legati ai tre candidati, oltre che a far esprimere gli iscritti in un voto non vincolante sul loro prossimo segretario. I circoli emiliani andati al voto sono pochi, solo 9, però la prima serata di congressi è stata vinta da Matteo Renzi con il 52,3% ottenuto tra i 273 votanti. Relativamente vicino è arrivato Andrea Orlando, che ha conquistato il 44,6%. Una distanza di meno di 8 punti in una regione dove la maggior parte dei dirigenti, a partire dal presidente Stefano Bonaccini, sostiene Matteo Renzi, appare un buon risultato. Molto deludente invece il 2,9% di voti degli iscritti raccolto da Michele Emiliano. Il presidente della Puglia appare molto isolato nel partito, e questa prima votazione sembra dimostrarlo. I risultati dei 9 circoli sono ovviamente un campione molto limitato: hanno votato 273 iscritti sugli oltre 47 mila del PD dell’Emilia-Romagna, la regione con il maggior numero di tesserati. Nei sondaggi sulle primarie del 30 aprile, l’unica votazione determinante per i nuovi equilibri del partito, Matteo Renzi è rilevato con un ampio vantaggio, anche se il superamento del 50% non appare scontato, per quanto rimanga probabile. Andrea Orlando invece sembra aver superato Michele Emiliano anche nelle intenzioni di voto degli elettori PD, oltre che degli iscritti.

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