M5S, dopo il diktat di Grillo attivisti in fuga a Genova. E a Parma Pizzarotti lavora a una nuova rete

19/03/2017 di Redazione

Il diktat di Beppe Grillo di due giorni fa, il sostanziale annullamento delle Comunarie per la scelta del candidato sindaco, ha spaccato il Movimento 5 Stelle di Genova e messo in moto una fuga decine di attivisti. È quanto racconta oggi Matteo Pucciarelli su Repubblica. La rimozione della vincitrice delle primarie M5S Marika Cassimatis (che ha rimesso in goco lo sconfitto Luca Pirondini, vicino al gruppo di fedelissimi de comico) ha scatenato una sorta di effetto domino. In tanti sui social hanno manifestato disappunto per la decisione del leader del Movimento. L’intero meetup di Valle Stura ha deciso di chiudere. E hanno sbattuto la porta anche consiglieri municipali in Valpolcevera. Chi faceva parte della lista vincitrice delle Comunarie e poi bocciata da Grillo intanto parla di «ingiustizia» subita, di tradimento dei valori del Movimento, di accuse lanciate dal vertice prive di giustificazione.

 

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M5S GENOVA, FUGA DI ATTIVISTI

In effetti il comico non è ancora entrato nei dettagli della sua decisione, dopo aver pubblicato un post, venerdì mattina, che ha annunciato la decisione di non concedere alla vincitrice Cassimatis l’utilizzo del simbolo M5S (per aver assunto «comportamenti contrari ai principi del Movimento 5 Stelle»). Intanto il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, ex M5S, espulso ad ottobre scorso, si prepara a lanciare un nuovo movimento, una rete fisica che mettere in prativa l’iniziale idea di M5S. Ne ha parlato in un’intervista rilasciata ad Annalisa Cuzzocrea per Repubblica:

Il vostro è un profilo di centrosinistra. Effetto Parma sta diventando un catalizzatore di altre esperienze, con gruppi che lo emulano a Genova, La Spezia, Lucca, Catanzaro, Imperia. Sta per nascere un coordinamento nazionale?

 

«Per ora siamo concentrati sulle amministrative e su Parma. Tra pochi giorni presenteremo il programma, che speriamo possa ispirare altri gruppi in giro per il Paese. Il punto di riferimento non sono io, ma il gruppo e i suoi valori. Non abbiamo abbassato la testa e abbiamo saputo guardare avanti. Con la fortuna di una ribalta mediatica che ad altri consiglieri bravi, in giro per l’Italia, è mancata. Nonostante abbiano fatto percorsi simili al nostro, e ora si trovino a dover abbandonare il progetto in cui hanno creduto».

 

Nascerà un partito?

 

«Vogliamo metterci insieme e cercare di fare rete. Solo questo, per ora. Una rete fisica, non virtuale. Fatta di contatti veri, incontri. Quello che doveva essere all’inizio – e non è stato – il Movimento».

 

Avrà un oppositore dei 5 stelle come candidato a sindaco di Parma?

 

«E chi lo sa? Lo scopriremo solo vivendo. Non essendoci regole chiare, non so cosa faranno. Magari ne sceglieranno uno direttamente i fedelissimi di Grillo a Bologna».

(Foto: archivio Ansa)

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