Napoli, 13enne picchiato a sangue da bulli: i genitori pubblicano la foto su Facebook

19/03/2017 di Redazione

Un gruppo di bulli picchia sangue un 13enne. I genitori del ragazzo pubblicano su Facebook una foto del ragazzo con il volto tumefatto. È quanto accaduto a Mugnano di Napoli. Dopo aver presentato sporto denuncia ai carabinieri, mamma e papà della giovanissima vittima del branco hanno deciso di postare sul social network una sua immagine per esortare le vittime di simili gesti di violenza ad uscire allo scoperto. Le foto del ragazzo hanno fatto il giro del web.

 

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I protagonisti della storia di bullismo sono tre minori, di età compresa tra i 9 e i 14 anni che hanno sbeffeggiato e malmenato il 13enne fino a ridurlo in una maschera di sangue. L’episodio si è verificato precisamente in via Cesare Pavese. Fabio, questo il nome del ragazzino picchiato, studente di terza mesia, si trovava in compagnia di un amico quando all’altezza di un supermercato è stato accerchiato da cinque giovanissimi. Che lo hanno deriso e insultato. Per poi passare ai fatti. Due di loro si sono limitati a guardare. Altri tre, uno degli aggressori ha solo 9 anni, hanno colpito Fabio con calci e pugni.

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Dopo l’aggressione il 13enne è tornato a casa in lacrime e accompagnato in ospedale.  medici hanno riscontrato traumi contusivi. Poi il papà Salvatore e la mamma Anita si sono recati in caserma dai carabinieri per denunciare l’accaduto. Racconta Ferdinando Bocchetti sul Mattino di Napoli:

Vittima della violenza cieca del branco. Una ferocia che fa ancora più paura se si pensa che i protagonisti di questa brutta storia sono tre ragazzini, tutti di età compresa tra i 9 e i 14 anni. Poco più che bambini, insomma, hanno sbeffeggiato e malmenato un loro coetaneo, Fabio, riducendolo ad una maschera di sangue. È accaduto a Mugnano. I genitori del ragazzo, dopo aver denunciato la vicenda ai carabinieri, hanno deciso di pubblicare su Facebook la foto del volto tumefatto del 13enne, lanciando un appello a quanti sono vittime di violenza ed esortandoli a denunciare.
La foto del ragazzino,accompagnato da un commento di papà Salvatore, ha fatto immediatamente il giro del web: il post è stato condiviso, in poche ore, da quasi 30mila persone. «Oggi vi mostro cosa sta diventando il mondo e ve lo dimostrerò nel più vero e crudo – si legge nel post pubblicato sul social network – vi mostro la faccia vera di quella merda che si chiama bullismo e vi prego di condividere perché quel che oggi è successo a mio figlio non deve succedere ad altri. Denunciate, gli autori di tali soprusi non devono passarla liscia».

Fabio ha raccontato di non essere mai stato insultato o picchiato fino all’altro giorno. I bulli che lo hanno colpito si sarebbero avvicinati alla vittima con una scusa, per chiedere un accendino. Poi le botte. Ha raccontato la vittima:

«Il più piccolo della comitiva istigava gli altri a colpirmi – racconta ancora Fabio – io sono rimasto lì, immobile, ho preferito non scappare. Ho creduto che, se avessi provato ad andar via, sarebbe stato anche peggio. L’amico che mi accompagnava era terrorizzato. Due dei cinque che ci avevano accerchiati si sono messi in disparte ad osservare la scena. Gli altri, invece, continuavano a colpirmi. Lo hanno fatto per molti secondi, fino a quando non sono caduto a terra. Ricordo ancora le loro ultime parole: ora te ne puoi andare».

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