M5S Napoli, Roberto Fico accetta il diktat del giudice: «Siamo pronti a reintegrare gli espulsi»

17/03/2017 di Redazione

Un anno fa, alla vigilia delle Comunarie per la scelta del candidato a sindaco, il gruppo M5S di Napoli fu lacerato da uno scontro interno. Ben 36 iscritti al Meetup partenopeo furono espulsi con l’accusa di aver partecipato ad un gruppo segreto Facebook (denominato ‘Napoli Libera’) che secondo quanto si leggeva nella mail di avviso di sospensione dallo staff di Beppe Grillo sarebbe stato «realizzato allo scopo di manipolare il libero confronto per la formazione del metodo di scelta del candidato sindaco e della lista per le elezioni amministrative».

 

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ESPULSI M5S NAPOLI, ROBERTO FICO ACCETTA IL DIKTAT DEL GIUDICE

Gli attivisti finiti nel mirino dei vertici, in sostanza, erano accusati di aver lavorato sottotraccia per sconfiggere la più forte ‘corrente’ del leader M5S partenopeo Roberto Fico, deputato e presidente della Commissione di Vigilanza Rai, e fondatore del Meetup Napoli. La vicenda è finita in tribunale, dopo il ricorso di 23 attivisti su 36. E ieri, davanti al giudice Fico ha accettato la proposta conciliativa del giudice di reintegrare gli espulsi. Lo ha raccontato Davide Cerbone sul Mattino di Napoli:

Dai giorni furenti è passato più di un anno. Eppure la disfida tra l’establishment a Cinquestelle e gli espulsi di Napoli, come una telenovela, non lesina nuove puntate. L’ultima risale a ieri mattina: alle 10,30 nella stanza del giudice Nicola Graziano, al quindicesimo piano della torre A del Tribunale di Napoli, per la prima volta dopo la cacciata del febbraio 2016 gli ex attivisti si ritrovano di fronte Roberto Fico, fondatore del Meetup Napoli e loro nemico giurato. Il faccia a faccia, com’è prevedibile, è acceso.Ma alla fine Fico accoglie la proposta conciliativa che il giudice sottopone alle parti. «Siamo pronti a reintegrarvi», dice. Un colpo di scena che per i reietti vale già una vittoria. Se non altro, morale. Tra i ventitré ricorrenti, però (all’epoca gli espulsi furono 36, ma non tutti hanno firmato il ricorso), c’è chi proprio non ci sta a vestire i panni del figliol prodigo. «Dopo un anno questi signori che ci avevano definiti “sporchi dentro”, “zavorre” e “delinquenti” si rimangiano tutto e ci riabilitano come se nulla fosse? Ecco la serietà dei Cinquestelle», taglia corto Vincenzo Russo, uno dei più battaglieri tra gli iscritti al Meetup Napoli messi alla porta nel fuoco della campagna elettorale per le Comunali.

Da Fico non è arrivata nessuna risposta agli attivisti, che sottolineano il passo indietro del parlamentare. Il deputato su social diceva di aver vinto la battaglia su tutta la linea. Il giudice (che la scorsa estate sospese le espulsioni con un’ordinanza cautelare) si è riservato di decidere entro tre mesi. Il passo indietro del M5S è comunque considerata una vittoria parziale dagli attivisti espulsi che chiedevano l’annullamento delle Comunarie e la riammissione per tempo.

(Foto: ANSA / ANGELO CARCONI)

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