Inchiesta Consip, le nuove accuse a Tiziano Renzi

03/03/2017 di Redazione

Spuntano nuove accuse a Tiziano Renzi nell’ambito dell’inchiesta Consip, che ha portato all’arresto per corruzione dell’imprenditore napoletano Alfredo Romeo e nell’ambito della quale il padre dell’ex premier Matteo Renzi risulta indagato per traffico di influenze illecite.

INCHIESTA CONSIP, NUOVE ACCUSE A TIZIANO RENZI

Il numero uno della Consip (centrale acquisti della pubblica amministrazione) Luigi Marroni agli inquirenti napoletani ha raccontato che con Tiziano Renzi ebbe un incontro riservato nel marzo del 2016. In un colloquio in piazza Santo Spirito a Firenze il padre dell’allora presidente del Consiglio avrebbe chiesto all’ad di «accontentare» l’imprenditore farmaceutico Carlo Russo che poco tempo prima gli aveva presentato come persona di sua fiducia. Anche Russo come Tiziano è indagato per traffico di influenze illecite. I due sono sospettati di essersi fatti promettere soldi da Romeo per fare lobby su Marroni. Stando a quanto ricostruito dal settimanale l’Espresso, nel corso dell’interrogatorio Marroni ha giurato ai magistrati napoletani di non essersi piegato a quella richiesta e di essersi limitato ad ascoltare con pazienza gli interlocutori. «Sono stato un muro di gomma», sarebbero state le sue parole. Scrivono Emiliano Fittipaldi e Nello Trocchia su Repubblica oggi:

«Carlo Russo mi ha fatto un vero e proprio ricatto. Mi chiedeva di favorire società che stavano a cuore a Verdini. Di intervenire sulle commissioni di gara. Mi diceva che Denis e Tiziano Renzi erano arbitri del mio destino professionale. Il papà di Matteo? L’ho incontrato a tu per tu a Santo Spirito a Firenze. Mi ha chiesto di “accontentare” le richieste di Russo». Luigi Marroni è pallido in volto. È il 20 dicembre, e sta parlando da ore davanti ai pm napoletani Henry John Woodcock e Celeste Carrano, che lo stanno interrogando come persona informata sui fatti in merito all’inchiesta sui presunti appalti truccati nella Consip.

 

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INCHIESTA CONSIP, SOSPETTI SULLA «T» E I «30MILA EURO» INDICATI DA ROMEO

la procura di Roma, a cui è arrivata una parte dell’inchiesta napoletana per competenza territoriale, sospetta che sia proprio Tiziano Renzi la persona indicata da Alfredo Romeo con una «T» su un pizzino. Accanto a quella lettera c’è scritto «30mila euro al mese». Il padre dell’ex premier ha respinto con fermezza ieri in una nota le accuse. «Non ho mai fatto cene segrete in bettole in vita mia, come scrive qualcuno. Conosco effettivamente Carlo Russo, del cui figlio sono padrino di battesimo, ma leggo cose sui giornali di cui non so assolutamente nulla», ha affermato Tiziano Renzi commentando quanto affermato ieri da Alfredo Mazzei, un commercialista amico di Romeo, in un’intervista a Repubblica. Nell’articolo si faceva riferimento ad un «incontro segreto» tra Tiziano Renzi, Romeo e Russo «in una trattoria senza pretese con ingresso riservato».

Oggi Tiziano Renzi verrà interrogato dal pm Marco Palazzi e dall’aggiunto Paolo Ielo.

(Foto da archivio Ansa)

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