Scissione Pd, verso un nuovo gruppo di bersaniani e Speranza con Scotto e gli ex Sel

20/02/2017 di Redazione

Confermata la rottura con il Partito Democratico, la minoranza Dem comincia il lavoro per fondare una nuova formazione politica. Si lavora alla composizione dei gruppi parlamentari, alla leadership, alla strategia. Come racconta oggi Goffredo De Marchis su Repubblica che c’è già qualche nome per i gruppi di Camera e Senato in caso di scissione: Nuova sinistra – Diritti e Lavoro o Centro sinistra – Diritti e lavoro.

 

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SCISSIONE PD, VERSO NUOVO GRUPPO ‘NUOVA SINISTRA’

Delle scelte da compiere hanno discusso ieri alla fine dell’assemblea Pd intorno a un tavolo Michele Emiliano, Roberto Speranza, Enrico Rossi in collegamento telefonico, Nico Stumpo, Francesco Boccia e Dario Ginefra. I deputati dovrebbero esser almeno 38, i senatori almeno 12:

«Va mantenuto l’impianto di centrosinistra e ulivista», dice attorno a quel tavolo Speranza guardando ormai fuori dalla sua vecchia casa. Il nome potrebbe diventare anche Centro sinistra-diritti e lavoro. Ulivo no, perché c’è il copyright e perché è un’ispirazione ma non un marchio spendibile dieci anni dopo la caduta del Prodi 2. Comunque la traccia è quella, è quello il senso della storia.

I numeri: alla Camera vengono dati per sicuri 22 deputati bersaniani in uscita. Si uniranno ai 16 che firmarono per la candidatura di Arturo Scotto alla segreteria di Sinistra italiana. Scotto si è poi legato al nuovo progetto Pisapia e unirà le forze con i fuoriusciti del Pd. Così si costituisce un gruppo di 38 deputati. Al Senato Scotto non ha truppe. Ma i bersaniani sono tra i 12 e i 15, sufficienti per formare un gruppo autonomo, avere un capogruppo, ottenere i finanziamenti destinati alle forze presenti alle Camere.

Il capogruppo alla Camera potrebbe essere il bersaniano Donis Lo Moro. Alla Camera sia Speranza che Scotto sono già stati presidenti dei loro gruppi. Potrebbero lasciare spazio al costituzionalista Andrea Giorgis. Rivela ancora De Marchis su Repubblica:

Le carte, i numeri, sono nelle mani di Stumpo e di Davide Zoggia, la filiera organizzativa del Pd di Bersani. Uno con la delega al centrosud, l’altro con la competenza del centronord. Già oggi Speranza vedrà Giuliano Pisapia a Venezia per trovare un terreno d’intesa. Scotto, dall’opposizione, entrerà in un gruppo pronto a votare la fiducia al governo Gentiloni, obiettivo 2018. «È questa la strada — ammette —. E saremo più di 16, vedrete». Il riferimento, dice, è a “Italia bene comune”, il nome della coalizione di Bersani alle elezioni del 2013.

Si punta anche a un ricambio generazionale, malgrado la presenza dell’ex segretario Pd e di D’Alema.

(Foto: ANSA / ANGELO CARCONI)

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