Il Fatto Quotidiano: «Agnelli incontrava mafiosi». La Juve valuta querela

26/01/2017 di Redazione

La Juve valuta querela al Fatto Quotidiano in merito ad alcuni articoli apparsi in questi giorni. Il club guidato da Andrea Agnelli ha fatto sapere in una nota di aver deciso di affidare ai suoi legali la «tutela della propria onorabilità e rispettabilità». La nota della società ricorda indagini della Procura di Torino sul tentativo di infiltrazione in alcune attività del Football Club (di cui si è occupato anche il giornale diretto da Marco Travaglio) e che «nessun dipendente o tesserato è stato indagato in sede penale»:

Juventus Football Club e il Presidente Andrea Agnelli, alla luce di alcuni articoli pubblicati in questi giorni, comunicano di aver affidato ai legali la tutela della propria onorabilità e rispettabilità.

Si precisa che la Procura della Repubblica di Torino ha avviato, e recentemente concluso, un’indagine su alcune famiglie ritenute appartenenti alla ‘ndrangheta alle quali si contestano oltre a reati contro persone e patrimonio, anche il tentativo di infiltrazione in alcune attività di Juventus Football Club. Si ricorda inoltre che nessun dipendente o tesserato è stato indagato in sede penale.

Si precisa altresì che, nel pieno rispetto delle indagini e degli inquirenti, la società ha sempre collaborato mantenendo uno stretto riserbo a tutela del segreto istruttorio.

Per quanto attiene alla giustizia sportiva, la società ha già dimostrato fattivamente la propria disponibilità a collaborare.

IL FATTO QUOTIDIANO: «AGNELLI INCONTRAVA I MAFIOSI»

«Agnelli incontrava i mafiosi», è il titolo proposto oggi dal Fatto Quotidiano al centro della prima pagina, con il sommario «La Procura della Figc accusa la Juve e il suo presidente di illeciti con bagarini e ambienti criminali». Un breve sommario spiega poi che «la conclusione delle indagini della giustizia sportiva attribuisce al numero 1 bianconero rapporti personali con esponenti della malavita organizzata. Il capo ultrà legato alle ‘ndrine aveva detto ai pm di Torino: mi vidi con Andrea e parlammo della gestione di biglietti e abbonamenti».

Nell’articolo all’interno del giornale, invece si parla di un «presunto accordo tra la Juventus e i gruppi ultras per assicurare la quiete allo stadio». L’accusa più grave per Andrea Agnelli – si legge ancora sul Fatto Quotidiano – è nel passaggio del documento di chiusura indagini in cui il procuratore federale Giuseppe Pecoraro accusa il presidente di aver «partecipato personalmente, in alcune occasioni, a incontri con esponenti della malavita organizzata e della tifoseria ultras». L’ex prefetto – ricorda ancora il giornale diretto da Marco Travaglio – «ha ricevuto a novembre gli atti da Torino e, dopo ulteriori accertamenti, ha deciso di non archiviare». «La Juventus ha risposto con le controdeduzioni e ha indicato, come persona informata, l’amministratore delegato Beppe Marotta, che nell’ultimo periodo è uscito dalle grazie di Agnelli». «I rilievi di Pecoraro e colleghi sono ispirati dalle carte di Torino e dalle deposizioni di Rocco Dominello, identificato come esponente della cosca Pesce-Bellocco della ‘ndrangheta». «Nel corso dell’indagine Alto Piemonte non erano emerse frequentazioni e incontri diretti con la Juventus, ma un’intercettazione ha instillato qualche dubbio».

Nell’articolo del Fatto Quotidiano viene precisato, poi, che «nessun dirigente è indagato», ma che «la Juve non è neanche ritenuta parte offesa». E, infine, si spiega che «il caso interessa anche la commissione parlamentare Antimafia, che martedì prossimo ascolterà i magistrati torinesi che conducono l’inchiesta».

(Foto di copertina: logo Juventus)

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