Hotel Rigopiano, la funzionaria al telefono: «La valanga? Inventata da imbecilli»

24/01/2017 di Redazione

La valanga? Una bufala. Una storia inventata da «imbecilli». Parlava così al telefono la funzionaria della Prefettura di Pescara che qualche ora dopo la slavina che a Farindola mercoledì scorso ha spazzato via l’Hotel Rigopiano ignorava l’allarme lanciato dall’amico e datore di lavoro di uno dei sopravvissuti. Quintino Marcella, ristoratore di Silvi Marina, per quattro volte ha fornito le sue generalità durante la chiamata dell’equivoco. Erano le 18.20 del 18 gennaio, circa un’ora dopo la tragedia (il resort sul Gran Sasso è stato travolto verso le 17.40).

 

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HOTEL RIGOPIANO, LA TELEFONATE DELLA FUNZIONARIA

La funzionaria rispondeva con tono infastidito. «L’Hotel di Rigopiano non è crollato», diceva. «Questa storia gira da stamattina». Ecco il testo delle conversazione riportato oggi da Fabio Tonacci su Repubblica:

Marcella: «Mi sente?».

Funzionaria: «Sì che la sento ».

M: «Sono Marcella di cognome, Quintino di nome. Il mio cuoco mi ha contattato su WhatsApp cinque minuti fa, l’albergo di Rigopiano è crollato, non c’è più niente… Lui sta lì con la moglie, i bimbi piccoli… intervenite, andate lassù».

F: «Questa storia gira da stamattina. I vigili del fuoco hanno fatto le verifiche a Rigopiano, è crollata la stalla di Martinelli».

M: «No, no! Il mio cuoco mi ha contattato su WhatsApp 5 minuti fa, ha i bimbi là sotto… sta piangendo, è in macchina… lui è uno serio, per favore».

F: «Senta, non ce l’ha il suo numero? Mi lasci il numero di telefono (…). Ma è da stamattina che circola questa storia, ci risulta che solo la stalla è crollata. Che le devo dire?».

A quanto pare il grande equivoco dura per tutti i 5 minuti della telefonata di Quintino Marcella, che il centralino del 113 girò alla sala operativa del Ccs, il Centro di coordinamento dei soccorsi attivato la mattina del terremoto in Prefettura:

F: «Come si chiama quel cuoco?».

M: «Giampiero Pareti. È quello della pizzeria, è il figlio di Gino… ».

F: «Sì, lo conosco benissimo il figlio di Gino, conosco lui, conosco la mamma. È da stamattina che gira ‘sta cosa. Il 118 mi conferma che hanno parlato col direttore due ore fa, mi confermano che non è crollato niente, stanno tutti bene».

M: «Ma come è possibile?».

F: «La mamma dell’imbecille è sempre incinta. Il telefonino… si vede che gliel’hanno preso… ».

M: «Ma col numero suo?».

F: «Sì».

Insomma, la funzionaria della Prefettura ha continuato a credere allo scherzo, alla bufala, al furto del telefonino dei Giampiero. Marcella continuava a ribadire che il suo dipendente è «uno serio». Ma inutilmente.

(Foto: Soccorso Alpino Speleologico)

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