Il business delle bufale su Internet: chi si nasconde dietro i siti di notizie false

16/12/2016 di Redazione

Il blogger e giornalista Paolo Attivissimo, molto conosciuto in Rete per la sua attività di debunker di teorie e notizie false che spesso circolano sul web, con la collaborazione tecnica di David Puente, un altro esperto cacciatore di ciarlatanerie, ha cominciato sul suo sito ‘Il Disinformatico’ a smascherare alcuni siti che sistematicamente creano e diffondono bufale. Si tratta di finti siti d’informazione con dominio ingannevole perché simile a quello di note e autorevoli testate: liberogiornale.com, ilfattoquotidaino.com, newstg24.com, gazzettadellasera.com. Le loro notizie inventate hanno molto successo, finiscono spesso per essere le più condivise del momento sui social network.

 

 

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BUFALE SU INTERNET, IL BUSINESS DEI SITI DI NOTIZIE FALSE

Attivissimo e Puente hanno scoperto che dietro queste pagine c’è un vero e proprio business delle bufale. Ed in particolare una società con sede in Bulgaria, a Sofia:

I nomi dei titolari di questi siti sono nascosti: se si consulta il registro pubblico dei titolari, per esempio tramite Domaintools, risulta che Liberogiornale.com è intestato alla società Domains by Proxy LLC, che è una delle tante aziende online alle quali ci si rivolge per proteggere la propria identità da spammer e altri scocciatori.

Ma c’è un legame nascosto che unisce questi siti apparentemente distinti e permette di risalire ai loro veri proprietari, ed è proprio la pubblicità. Esaminando attentamente il codice pubblico delle loro pagine, come ha fatto David Puente nell’ambito di un’indagine ben più ampia durata alcuni mesi, emerge infatti che questi siti usano una stessa fonte, e addirittura condividono lo stesso account da publisher, per i propri banner pubblicitari.

La fonte è la società Edinet, con sede a Sofia, in Bulgaria. I suoi dati pubblici sono nel registro del Ministero della Giustizia bulgaro. Il sito della società è Edinet.bg, il cui “Chi siamo” (scritto, stranamente, in italiano) spiega che si tratta di un “Gruppo editoriale” che ha uffici “in Francia, Germania, Slovenia e soprattutto Italia. I componenti e collaboratori di Edinet sono al 90% Italiani ed è proprio in Italia che sono puntate tutte le nostre risorse.” Ma che sorpresa.

Insieme alla società Edinet, fanno sapere Attivissimo e Puente, coinvolti nell’affare delle bufale su Internet sono anche utenti dei social network incaricati di condividere e lanciare in rete consapevolmente le notizie false (che poi molti lettori poco informati o un po’ ingenui o disattenti finiscono per considerare vere). I debunker avvertono: altri elementi emergeranno nelle prossime puntate.

(Foto da archivio Ansa. Credit: Nicolas Armer / dpa)

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