La nuova vita di Matteo Renzi tra il ritorno in camper e la rivincita alle primarie

12/12/2016 di Andrea Mollica

Matteo Renzi staccherà, in modo esibito, dalla politica romana dei Palazzi del potere per rilanciarsi alle prossime primarie del Partito Democratico, che saranno probabilmente anticipate. Il segretario si potrebbe dimettere per permettere lo svolgimento del congresso a fine inverno.

LA NUOVA VITA DI MATTEO RENZI

Dopo più di mille giorni a Palazzo Chigi Matteo Renzi non è più il presidente del Consiglio. Il segretario del Partito Democratico non lascerà la politica, ma cercherà subito di prendersi una rivincita alle primarie. Il congresso del PD potrebbe svolgersi il 26 marzo o il 5 marzo. come scrive La Repubblica di oggi in un pezzo di Massimo Vanni, che racconta la nuova vita di Matteo Renzi nei prossimi mesi, come fa anche il Corriere. Previsto un libro, e un tour in camper in giro per l’Italia, per presentarlo e riconnettersi sentimentalmente all’Italia, come fatto ai tempi delle primarie del 2012. La sconfitta che aveva garantito a Renzi di diventare il principale protagonista della politica italiana dopo la non vittoria di Pierluigi Bersani alle elezioni politiche del 2013.

 

IN CAMPER DA PONTASSIEVE

Pontassieve, la cittadina alle porte di Firenze dove Matteo Renzi ha comprato casa insieme ad Agnese Landini, diventerà il luogo dove tornerà il camper del candidato alla segreteria del PD. Un distacco dai Palazzi romani, che non sarà però un ritiro. Renzi sarà in campo per rimanere, come appare probabile, segretario del più grande partito in Parlamento, azionista di maggioranza del Governo Gentiloni in via di formazione. Il congresso si potrebbe però rivelare meno scontato del previsto: la minoranza del PD chiede dimissioni formali per anticiparlo, con tanto di minaccia di non partecipazione alla prossima assemblea nazionale per impedirne la convocazione. Sui giornali da alcuni giorni si rincorre la voce di una candidatura, che appare improbabile, di Pierluigi Bersani, mentre diversi presidenti di regione come Emiliano, Rossi o Chiamparino sembrano intenzionati a partecipare. L’ipotesi Bersani deriva dalla consapevolezza della eccessiva debolezza della candidatura di Roberto Speranza: all’ex segretario non dispiacerebbe riunirsi con Andrea Orlando, giudicato molto più competitivo.

 

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