TFF34 – La Mécanique de l’Ombre: spie come voi – Recensione

LA MÉCANIQUE DE L’OMBRE RECENSIONE –

Nella tradizione del cinema francese i generi sono sempre stati importanti, non a caso i Cahiers du Cinema li consideravano fondamentali nell’economia del cinema, americano e non solo. Commedia e Polar hanno negli ultimi quarant’anni fatto le fortune della cinematografia transalpina, in patria e all’estero, difficile invece vedere, se non in casi rarissimi, variazioni sul tema. Ci prova, riuscendovi, questo La mécanique de l’ombre, interessante spy story che si fonde con il dramma sociale contemporaneo.

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TFF34 LA MÉCANIQUE DE L’OMBRE TRAMA –

Francois Cluzet interpreta un ex agente assicurativo, disoccupato a causa di un grave problema con la bottiglia. Frequenta regolarmente le riunioni degli alcolisti anonimi, dove è anche tutore di una giovane infermiera con lo stesso problema. A un funerale incontra un vecchio amico, a cui confessa di essere senza lavoro. Pochi giorni dopo riceve una telefonata per presentarsi a un colloquio. Il lavoro consiste nel trascrivere delle intercettazioni telefoniche per conto di un’agenzia di sorveglianza. Si accorgerà presto che il materiale con cui ha a che fare è molto pericoloso.

TFF34 LA MÉCANIQUE DE L’OMBRE CAST –

C’è poco da dire sulla tradizione attoriale francese. Professionisti di altissimo livello, molti di loro usciti dalla Comédie Francaise, e quando ci si trova di fronte a un attore come Francois Cluzet si resta sempre ammirati per la sua compostezza nel centellinare le emozioni. Il pubblico italiano lo ha ammirato e apprezzato in Quasi amici, ma la carriera di questo magnifico interprete parte da lontano e spazia dalla commedia al dramma al thriller. Scelta perfetta, quindi, per interpretare Duval, impiegato segnato dalla vita che cerca redenzione in tutte le possibili maniere. Gli si contrappone un perfetto Denis Podalydès, attore poco noto da noi, ma una vera istituzione del teatro transalpino. Ha recitato anche in Italia, in Caos calmo, qui è un faccendiere freddo e spietato che incarna il male del potere. In tutto ciò, la nostra Alba Rohrwacher fa quel che può, ma francamente lo scarto è abbastanza evidente.

TFF34 LA MÉCANIQUE DE L’OMBRE RECENSIONE –

Fa sempre piacere trovarsi di fronte a opere di genere solide come questa. La Mècanique de l’ombre è un thriller ben diretto e ancor meglio interpretato, con una trama attuale e non banale e che tiene la tensione dall’inizio alla fine. La parte più debole è quella che vede protagonista la nostra Alba Rohrwacher, ma è una cesura pseudoromantica necessaria nell’economia narrativa del film. Finale a sorpresa, dal respiro forse un po’ troppo a stelle e strisce, ma è anche vero che l’ispirazione arriva da quelle parti, tra il Sidney Pollack de I tre giorni del Condor e l’Alan J. Pakula di Perché un assassinio?. E scusate se è poco. Sempre la solita considerazione: quando inizieremo anche noi a fare cinema di cassetta di qualità non sarà mai troppo tardi.

 

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