Financial Times: « L’Italia ha bisogno del Sì e di Matteo Renzi»

02/12/2016 di Redazione

Il Financial Times si schiera per il Sì e chiede a Matteo Renzi di rimanere presidente del Consiglio anche in caso di vittoria del No. La sua “stupida promessa” di dimettersi non deve essere rispettata, perché l’Italia ha bisogno di stabilità in un momento così delicato per la tenuta dell’euro.

FINANCIAL TIMES A FAVORE DEL REFERENDUM

Il Financial Times è, insieme a The Economist, la voce più autorevole della stampa finanziaria britannica. Il quotidiano di Londra, a differenza del settimanale, ha appoggiato il Sì al referendum costituzionale.

Matteo Renzi ha esagerato la sua scommessa. Il premier italiano ha scelto di trasformare il referendum costituzionale in un test sulla sua popolarità. Il risultato è una forte possibilità che vinca il No. Questo sarebbe però troppo negativo per diverse ragioni. Le riforme costituzionali, nel complesso, sarebbero positive per l’Italia. Il loro fallimento azionerebbero un periodo di instabilità politica che l’Italia, e l’Europa, possono difficilmente affrontare.

Il Financial Times fa un esplicito appello a Renzi affinché rimanga presidente del Consiglio.

Oltre a questo, Matteo Renzi ha ancora qualcosa da dare al suo Paese e all’Europa. Le conseguenze negative della vittoria del No sarebbero aggravate se il presidente del Consiglio desse seguito alla sua stupida promessa in caso di sconfitta. Se gli errori di calcolo politico producessero una situazione caotica, Renzi dovrebbe rimanere per rimetterla al posto nel modo migliore che può.

Referendum Financial Times
L’editoriale del Financial Times che si schiera per il Sì, e chiede a Matteo Renzi di rimanere presidente del Consiglio

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COSA RISCHIA L’ITALIA IN CASO DI NO

Il Financial Times mostra comprensione verso diverse ragioni del No, come la rabbia degli elettori per il diffuso disagio economico e sociale prodotto dalla crisi, o diversi punti critici della revisione. Il quotidiano rimarca comunque come lo status quo, che aveva dato buoni frutti nell’Italia del secondo dopoguerra, non si è dimostrato più efficace negli ultimi 20 anni. Il Financial Times ritiene però che per il momento delicato che sta vivendo il sistema creditizio italiano, così come per il rafforzamento dei populisti come M5S e Lega, il No presenti troppi rischi. Il rischio più grande sarebbe un danno sul lungo periodo, che fermi le riforme impresse da Renzi e porti nell’ipotesi migliore a un governo tecnico poco ambizioso, bocciando così l’idea lanciata da The Economist. Il quotidiano della City di Londra chiede al presidente del Consiglio di rimanere anche per modificare l’Italicum, per fare fino alla fine l’interesse dell’Italia.

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