«L’Italia, la prossima tappa della marcia populista globale»

30/11/2016 di Andrea Mollica

L’Italia è la prossima tappa della marcia globale dei populisti. Il Wall Street Journal dedica un approfondimento al Movimento 5 Stelle, la forza che avrebbe il maggior beneficio dal probabile successo del No al referendum costituzionale del 4 dicembre.

IL NO, NUOVA VITTORIA DEL POPULISMO DEL M5S

Il No sarebbe l’ultimo, grande successo ottenuto dai populisti nel 2016. Come rimarca il Wall Street Journal

Un simile esito sarebbe l’ultima delle vittorie conseguite dai politici antiestablishment in un anno che ha registrato le vittorie di Brexit e Trump, e darebbe spinta al Movimento 5 Stelle…In Europa, come negli Usa, gli elettori sono arrabbiati nei confronti delle elite politiche, e frustrati dalla bassa crescita

Per il Wsj l’esplosione del populismo in Italia dipende in particolare modo dall’economia italiana, una costante preoccupazione per i leader europei vista la sua combinazione di alto debiti e instabilità politica. Il 97% dei nuclei familiari ha perso oppure non ha aumentato il proprio reddito reale dal 2007, e l’economia è del 12% più piccola rispetto a 10 anni fa.

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IL MOVIMENTO 5 STELLE SPINTO DALLA DEBOLE ECONOMIA

Il Wall Street Journal evidenzia come il malessere economico diffuso abbiano alimentato la crescita del Movimento 5 Stelle, nato inizialmente come un’utopia cibernetica che aveva al primo punto della sua agenda la democrazia diretta attraverso internet.

La popolarità del M5S è stata messa in moto dalla richiesta di onestà tra gli eletti nelle istituzioni, così come dalla forte critica verso i partiti tradizionali.

Il Wsj evidenzia la tensione dei mercati per la prospettiva del No, rimarcando quale sia il programma economico del M5S.

Il Movimento 5 Stelle propone meno tasse, l’addio agli obblighi di bilancio europei, una parziale ristrutturazione del debito italiano, con la stampa di moneta se necessario. Il M5S è favorevole a un referendum consultivo sull’adesione all’euro, ed è citato l’appoggio all’euro a due velocità di Beppe Grillo.

IL MOVIMENTO 5 STELLE E LA CRISI DEL SUD ITALIA

Il Wall Street Journal racconta la forza del Movimento 5 Stelle nel Sud Italia, attraverso le interviste a due suoi elettori, favorevoli al reddito di cittadinanza, una delle loro proposte cardine, così come al rinnovamento personale. Non conta l’esperienza degli eletti, visto il fallimento di chi c’era prima, rimarcano due elettori pugliesi. Uno di loro, Felice Dileo, è un operaio che lavorava alla Natuzzi, azienda pugliese che aveva vissuto un boom nella produzione di mobili negli anni novanta, e poi entrata in crisi a partire dall’ingresso della Cina nel Wto così come dopo l’ingresso dell’Italia nell’euro. L’impossibilità di svalutare per recuperare competitività dei mobili ha portato questo settore a ridurre la forza lavoro del 75%.Il Wsj evidenzia con questo esempio il legame tra la crisi del Sud e il boom elettorale del M5S, unico partito che non è associato con il malessere economico di questa zona.

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