Il Sì di Tony Blair: «Il vero cambiamento in Italia è Matteo Renzi, non i populisti»

29/11/2016 di Redazione

Tony Blair rimarca come il vero agente del cambiamento in Italia Matteo Renzi. L’ex premier laburista ha evidenziato il suo appoggio al presidente del Consiglio in un’intervista al Corriere della Sera, concessa a pochi giorni dal referendum costituzionale.

MATTEO RENZI RICEVE L’APPOGGIO DI TONY BLAIR

Tony Blair si schiera per Matteo Renzi. L’ex premier laburista, che ha guidato il Regno Unito tra il 1997 e il 2007, vincendo per tre volte consecutive le elezioni, record per la sinistra britannica, palesa il suo appoggio al presidente del Consiglio in un’intervista a Federico Fubini del Corriere di oggi. Blair rimarca come il vero cambiamento in Italia sia rappresentato da Renzi e dalla riforma costituzionale, non dai populisti che li contrastano.

Renzi in questa situazione è l’agente del cambiamento. Nel referendum non è in gioco la democrazia, è in gioco la burocrazia. La posta è far sì che l’Italia sia come la vogliono gli italiani, abbastanza forte da poter prendere decisioni. Poi chi eleggono è affar loro. Per me la cosa più strana è che i populisti chiedono il cambiamento, ma la persona che sta cercando di realizzare il cambiamento è Renzi


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TONY BLAIR E LA SFIDA AI POPULISMI

Nel corso dell’intervista Blair rimarca le difficoltà dell’euro, esprimendo però fiducia sulla risoluzione dei problemi.

È chiaro che sull’euro sono stati fatti errori e, a essere onesti, fu Silvio Berlusconi il primo ministro che mise in guardia su alcuni di essi. Ma ora l’euro è una realtà e districarla è molto più duro che decidere se farvi parte.

L’ex premier, che spiega la sua decisione di avere un ruolo più attivo nella vita pubblica britannica per dare voce ai milioni di moderati non rappresentati dagli estremismi dei Conservatori e dei Laburisti sotto Corbyn, invita i liberali di centrodestra e centrosinistra a muoversi come agenti del cambiamento, per non esser travolti dai populismi.

Noi moderati di centrodestra e centrosinistra dobbiamo essere agenti di cambiamento. Se diventiamo i gestori dello status quo, saremo spazzati via dai populisti.

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