Noi uomini non siamo le nuove donne. E pure fosse, è colpa vostra

“Are you woman enough to be my man?”. Eddie Vedder c’aveva visto lungo: già nel 1996, prima dell’avvento dei social network, del porno online e di Tinder, cantava i nuovi rapporti tra maschio e femmina. Col suo capello lungo, quella voce profonda e quel testosterone sfacciato ci indicò la strada proprio nell’anno in cui venne brevettato il Viagra e noi stupidi lo ignorammo. Sono passati venti anni ed è vero, la donna ha cambiato l’uomo, ne ha stravolto il dna: lo voleva più vicino a sé e alla sua idea di mondo e della vita, lo voleva meno bruto, meno fallocentrico, meno rutto libero. Ci è riuscita, ne ha forgiato un altro. E ora, a obiettivo raggiunto, questo Nuovo Uomo non va più bene. Alla Nuova Donna, il Nuovo Uomo che ha desiderato per secoli, sta sul cazzo che non ha.

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Gli uomini sono le nuove donne è la sentenza di una pagina Facebook che sfiora i 50mila like: giù a ridere di questi maschietti contemporanei che hanno rinnegato Bukowski e anni di machismo, a taggarli nei commenti per i loro tic. Ci si bulla del Nuovo Uomo che si permette di abbracciarvi, di non considerarvi solo macchine da fottere, che al primo appuntamento si permette di essere timido.

La verità è che ci siamo fidati di voi, abbiamo ascoltato tutte le vostre lamentele. “Cucino sempre io”: hai ragione amore. “Non mi fai mai le coccole”: hai ragione amore. “Lasci sempre la tavoletta alzata”: hai ragione amore. “Sei sciatto”: va bene amore. “Dai accompagnami a fare shopping”: va bene amore. “Mangi male”: hai ragione amore. “Sei senza cuore”: hai ragione amore. “Pensi solo al sesso”: hai ragione amore. “Guarda che panza”: hai ragione amore.

Ve l’abbiamo data vinta su tutti i fronti, siamo cambiati per voi: ci guardiamo ogni genere di cooking show, ci laviamo, ci facciamo lo scrub viso e ci radiamo là sotto (anche noi, sì), vi aspettiamo con le buste in mano fuori dai negozi di intimo – manco il gusto di entrare a sbirciare un perizoma – ci siamo iscritti a CrossFit (!!), vi abbiamo portato a vedere così tanti film romantici che alla fine hanno cominciato a piacerci. Centriamo il buco quando pisciamo. Vogliamo andare a convivere.

E ora non vi andiamo più bene. Perché la parità dei diritti, guarda un po’, è anche libertà di sbagliare, essere insicuri, fare i capricci e pettinarci. Di non fare sempre l’uomo, categoria ottocentesca direbbe qualcuno. Ai vostri occhi siamo checche, mollaccioni senza spina dorsale, troppo noiosi, troppo smielati, troppo insicuri, troppo indulgenti. Fin troppo profumati. La piena realizzazione di quel femminismo tanto agognato ha migliorato noi e peggiorato voi: secoli di battaglie e siamo sempre al punto di partenza, non si sa cosa vogliate dal maschio e nonostante questo vi sentite in diritto di lamentarvene comunque. La sacra fregna non è più sacra, ammesso che lo sia mai stata davvero, perché l’avete voluto voi. È colpa vostra. “I sometimes realize I could only be as good as you’ll let me”: no Eddie, non solo qualche volta.

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