Perchè il Samsung Galaxy Note 7 esplode

24/10/2016 di Redazione

Le combustioni del Samsung Galaxy Note 7 non erano solo colpa della batteria probabilmente difettosa prodotta da un fornitore esterno. Il Wall Street Journal dedica un’analisi ai problemi dello smartphone di punta del colosso sudcoreano, cancellato dopo le continue esplosioni, e descrive quali siano le ipotesi sui Samsung sta lavorando per evitare che la versione 8 del Galaxy Note ripresenti un simile difetto.

SAMSUNG GALAXY NOTE 7, IL FALSO MOTIVO DELLE ESPLOSIONI

Samsung ha richiamato i modelli difettosi del Samsung Galaxy Note 7 basandosi sui primi report che avevano individuato in una batteria difettosa l’origine delle combustioni. Sulle scansioni dei modelli esplosi si notava una protuberanza nella batteria prodotta da Samsung SDI Co, mentre negli smartphone con una diversa batteria questo difetto non era riscontrato. Il Wall Street Journal definisce fatale questo errore di valutazione, in un pezzo in cui è ricostruita la sfortunata vicenda del Samsung Galaxy Note 7, il modello che avrebbe dovuto battere l’iPhone 7 e consolidare il primato del gruppo sudcoreano nel settore degli smartphone. Il nuovo Galaxy Note ha invece provocato un danno stimato in almeno 5 miliardi di dollari, senza contare i 20 miliardi di capitalizzazione persi in Borsa nelle ultime settimane.

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SAMSUNG GALAXY NOTE 7, I MOTIVI DELLE ESPLOSIONI

Il Wall Street Journal riferisce dei possibili motivi delle combustioni su cui sta indagando Samsung. L’azienda sudocoreana deve risolvere il problema prima di commercializzare l’evoluzione del Samsung Galaxy Note 7, l’8, la cui vendita dovrebbe esser già ritardata rispetto all’atteso mese di febbraio del 2017. Al momento non c’è ancora una risposta definitiva sulle combustioni, anche se il Wsj riporta diverse cause ipotizzate. Uno dei dirigenti della divisione Mobile spiega al quotidiano americano come gli ingegneri di Samsung stiano valutando se la scatola della batteria fosse troppo piccola per ospitare una con una simile capacità. Altri esperti invece ritengono che il problema sia stato originato dal software della batteria, oppure dal design dell’intero circuito.

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