L’allarme de Il Tempo sul ddl 5 stelle: «Con 100 euro al mese ti portano via la casa»

19/10/2016 di Redazione

Oggi Il Tempo dedica la sua apertura al ddl per l’autorecupero urbano depositato dal Movimento 5 stelle. Così:

autorecupero urbano

Cento euro al mese per unità abitativa. Questa la cifra che il comune elargirà a chi, avendo un immobile in condizioni di abbandono, concede la proprietà per la sua riqualificazione urbana. Del disegno di legge, a opera del Movimento 5 stelle, Spiega Il Tempo:

Avete case abbandonate in qualche paese italiano? Magari quello che ha dato i natali ai vostri nonni e che è rimasta in eredità alla famiglia. E che lì giace, fonte non solo di affetto e ricordi, ma anche di salassi legati alla voracità dell’erario locale e statale? Ebbene si può iniziare a preparare la carta da bollo o comunque il consulto di un buon avvocato. O il portafoglio. Questo perché ieri il MoVimento Cinque Stelle ha depositato, in Senato, un disegno di legge per l’autorecupero urbano.
Un provvedimento che in sostanza mette i proprietari di immobili, censiti dai Comuni come abbandonati, di fronte a un bivio nel caso che il municipio avvii un piano di recupero edilizio di aree degradate. Il malcapitato possessore, infatti, o decide di adeguarsi alle disposizioni per riqualificare l’immobile di proprietà, pagando dunque di tasca sua un intervento di restauro. oppure deve percorrere una seconda strada che è la vera novità del testo grillino. E prevede una sorta di patto con il Comune che di fatto toglie la disponibilità del bene al proprietario a fronte di un rimborso mensile di 100 euro per unità abitativa

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IL DDL M5S E I DUBBI DE IL TEMPO SULL’ AUTORECUPERO URBANO

I Comuni, in base al ddl, hanno due anni di tempo per effettuare il censimento degli immobili abbandonati e “individuare quelli da mettere a disposizione dei gruppi di autorecupero”. Di seguito, con un avviso pubblico, comunica gli immobili liberi. I cittadini interessati potranno presentare un progetto di autorecupero indicando modalità, costi e tempi. Solo una volta che è stato approvato il progetto il Comune chiede il finanziamento al Fondo di autorecupero. Si tratta di circa 400 milioni di euro l’anno per sostenere tutti i costi e le certificazioni necessarie. Le unità abitative vengono assegnate poi «tramite sorteggio degli immobili disponibili, privilegiando i soggetti svantaggiati». Ed è qui l’inghippo che fa salire diversi dubbi al quotidiano romano che, precisa però nel pezzo, non è stato ancora in grado di visionare il ddl (presentato solo ieri in conferenza stampa ndr):

L’immobile, una volta messo in sicurezza e reso abitabile, può essere concesso a un qualunque soggetto che non abbia le risosrse per comprarsi una casa o abbastanza per pagare un affitto a prezzi di mercato. Infine, dopo 18 anni il comodato si conclude, e l’inquilino può richiedere l’acquisto della casa a parametri di mercato.
Fin qui l’intenzione che può avere risvolti meritori, visto che la mancanza di risorse nelle tasche delle famiglie italiane si ripercuote anche sull’obsolescenza del patrimonio edilizio nazionale, ma il rischio che ha intravisto Il Tempo è che ancora una volta il diritto alla proprietà privata sia messo sotto attacco da un articolato di legge. Insomma l’ennesimo provvedimento dirigista. Dubbi che sono stati rivolti alla senatrice che ha proposto il ddl, Ornella Bertorotta, che ha ovviamente escluso ogni forma di esproprio immobiliare e argomentato la proposta come un modello per stimolare il recupero immobiliare laddove il non uso depaupera il valore dei centri abitati.

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