Le bugie di Di Maio e Di Battista su rimborsi di spese e indennità

19/10/2016 di Redazione

Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista spendono molto di più di quanto dicano, e di quanto dovrebbero secondo le regole fissate da Beppe Grillo. Il Movimento 5 Stelle avrebbe dovuto imporre uno stile francescano, da cittadini e non da Casta, nelle istituzioni, ma i suoi parlamentari, e le sue stelle, non si attengono a queste prescrizioni. I numeri li contraddicono, anche se si deve elogiare la trasparenza con cui forniscono le cifre sulle loro retribuzionisul sito tirendiconto.

LUIGI DI MAIO E I NUMERI DELLE SPESE CHE NON TORNANO

Un articolo di Jacopo Iacoboni sulla Stampa di oggi rimarca la contraddizione tra le dichiarazioni di Luigi Di Maio in merito al dimezzamento delle indennità e al costo effettivo della sua attività politica. A fine 2011 Beppe Grillo aveva sancito sul blog quanto dovesse guadagnare un cittadino eletto parlamentare nel M5S

Ogni eletto percepirà un massimo di 3.000 euro di stipendio, il resto dovrà versarlo al Tesoro, e rinunciare a ogni benefit parlamentare, iniziando dal vitalizio pensionistico.

Il sito maquantospendi.it che rendiconta la restituzione delle indennità e dei rimborsi effettuati dai parlamentari 5 Stelle, evidenzia quanto i numeri siano distanti da queste indicazioni. Di Maio, criticato per i 100 mila euro spesi in tre anni di attività politica, ha entrate mensili ben superiori ai 3 mila euro, tra indennità e spese sul territorio. Come scrive Iacoboni

A maggio, ultimo mese disponibile, ha restituito 1686 euro di quota fissa di indennità, su 4945 (intascandone dunque 3259: assai più della metà, i due terzi). Ma è sui rimborsi il capitolo più incongruente con le promesse: Di Maio spende 6732 euro restituendone appena 460. Ha dunque incassato e speso un totale di 9991 euro. Ad aprile ha restituito (tra parte fissa di indennità e rimborsi) 1843 euro in tutto, percependo e spendendone invece 13196.

ALESSANDRO DI BATTISTA COME LUIGI DI MAIO SULLE SPESE

Nella polemica sulle eccessive spese Alessandro Di Battista si è mostrato defilato, non proferendo parola a differenza di numerosi parlamentari sempre più ostili nei confronti degli eccessi del vicepresidente della Camera. Anche per Di Battista i conti non tornano.

Non si può dire che Di Battista o altri possano dargli grandi lezioni. Dibba aggiorna di più: a giugno tra indennità e rimborsi incassa e spende un totale di 9564 (3187 più 6377). E a maggio un totale di 10030 (3202 più 6825). I grafici del sito maquantospendi.it sono impietosi: nel gruppo parlamentare M5S, la media, per la parte fissa di indennità, è 2782 euro (senza rimborsi, attenzione: perché la maggioranza ne spende tra i 6mila e gli ottomila), ma Di Maio è sempre sopra media, con 3200 euro. Nei bonifici di restituzione, invece, in due anni è quasi sempre sotto la media del suo gruppo

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