E Nico Stumpo e Davide Zoggia preferiscono fare comunella con Dibba che sostenere il loro segretario

14/10/2016 di Diego Zirla

La scena la racconta sul Messaggero Marco Conti. Con dovizia di particolari. Dal set, il parcheggio di Montecitorio, ai protagonisti: Davide Zoggia e Nico Stumpo a parlare con Alessandro Di Battista, del Movimento 5 Stelle. L’argomento, scontato: Matteo Renzi. L’obiettivo? Abbatterlo; anche per i due esponenti democratici a quanto pare.

Ecco cosa Racconta Marco Conti:

La cosa che piu’ mi rode e’ che a dicembre perdera’ il referendum. Si dimettera’. Mattarella lo rimandera’ in Parlamento e riprendera’ la fiducia. Restera’ la’. Capito! Non cambiera’ niente”

E fino a qui ci troveremmo davanti al mero sfogo di un esponente dell’opposizione rispetto al Presidente del consiglio che legittimamente vuol far cadere. Il problema è che ad annuire al suo sfogo, sono due democratici:

Ad ascoltare, silenziosi, due esponenti della minoranza interna del Pd. Nico Stumpo e Davide Zoggia. I due non muovono un ciglio, né accennano a una replica. Tra la sconfitta al referendum costituzionale e Renzi che comunque rimarrebbe al suo posto, non sanno cosa scegliere e forse se potessero prenderebbero tutte e due, ma Di Battista non offre alternative. Un po’ più in là slega il suo motorino Michele Anzaldi, deputato della maggioranza Pd che scuote la testa.

A confermare tutto è proprio Michele Anzaldi all’agenzia Dire; deputato del Pd di rito renziano, attentissimo a tutto quello che accade in Rai, censore di tutti i conduttori “sgraditi”, da Bianca Berlinguer a Massimo Giannini. Senza contare Campo Dall’Orto uno degli obiettivi preferiti delle sue invettive.

Anzaldi conferma. “Non so dove fosse Conti, ma devo ammettere che e’ vero”. Ma perchè scuoteva la testa? “Diciamo per lo stupore che due deputati stimati ed esperti, possano stare ad ascoltare le fantasticherie di un neoeletto

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