La polizia è scettica sull’intimidazione al M5S denunciata da Grillo e Raggi

07/10/2016 di Redazione

Beppe Grillo e Virginia Raggi hanno immediatamente denunciato come l’ordigno ritrovato in un condominio dove abita un collaboratore dell’amministrazione pentastellata di Roma sia un atto intimidatorio. Su diversi giornali però si rimarca come la polizia sia ben più cauta nel giudicare l’episodio, visto che l’ordigno ritrovato sia innocuo, e non ci sia alcuna rivendicazione così motivazione apparente.

I DUBBI DELLA POLIZIA SULL’ORDIGNO DI ROMA CONTRO M5S

Tre pile grandi, con un nastro nero isolante che le teneva assieme e un filo sporgente. Questo ordigno è stato ritrovato ieri sul davanzale di un appartamento posto al primo piano, all’interno di un condominio di una zona centrale di Roma. L’appartamento sarebbe abitato da un dipendente dell’amministrazione di Roma, che al momento collaborerebbe con il vicesindaco Daniele Frongia. Nessuna informazione precisa è però trapelata. Su Repubblica così come sul Tempo però si rimarca la cautela della polizia nel definire il deposito dell’ordigno come un’intimidazione. Il congegno è sostanzialmente innocuo: l’innesco appare incapace di procurare danni o lesioni.

 

LEGGI ANCHE

Raggi e Grillo denunciano: un ordigno in casa di un collaboratore della Giunta di Roma

LA CAUTELA DI QUESTURA E DIGOS SULL’INTIMIDAZIONE

Il Tempo rimarca la cautela di chi indaga sul ritrovamento della finta bomba.

Gli agenti della Digos, impegnati nelle indagini, non si sbilanciano sull’atto intimidatorio…Non risulta al momento con certezza che il grillino sia il destinatario dell’innocuo ordigno…

Una simile contestualizzazione è fatta anche da Federica Angeli, che su La Repubblica di oggi scrive

Ma in serata dalla Questura di Roma arriva la smentita: “Mai parlato di atto intimidatorio”. Quanto all’innesco, in realtà si tratta di “tre pile avvolte tra di loro con un filo, una specie di giocattolo, una sorta di simulacro lasciato sul davanzale della finestra”.

Sul suo profilo Twitter la giornalista del quotidiano diretto da Mario Calabresi Federica Angeli ha più volte sottolineato come al momento sia aperta un’indagine, ma come Questura e Digos non si siano espresse su ordigno e intimidazione.

Share this article