Lo stupro di Colle Oppio poteva esser evitato. Eduard Oprea e il tentato omicidio un anno fa

06/10/2016 di Redazione

Eduard Oprea, presunto violentatore della turista australiana a Colle Oppio ha già un grave precedente penale alle spalle. Lo avevano arrestato solo un anno fa, quando tentò di ammazzare una connazionale di 43 anni.

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A riferirlo è il Messaggero:

Gli agenti del commissariato Esquilino lo avevano arrestato solo un anno fa. Era il 15 febbraio del 2015 e il romeno tentò di ammazzare una connazionale di 43 anni, una prostituta di cui era stato l’ex protettore. Pretendeva da lei che continuasse a darle la percentuale sulle prestazioni sessuali, nonostante da tempo si fosse allontanata. E per questo l’aveva violentemente aggredita.

Era sera tardi, alla polizia arriva la richiesta di intervento per una lite in via Cairoli, sempre nella zona attorno alla stazione Termini dove domenica sera Oprea ha avvicinato e attirato nel tranello la donna australiana di 49 anni. Gli agenti trovano la donna in strada, sconvolta, piena di sangue che gridava chiedendo aiuto. Raccontò subito l’incubo: quell’uomo l’aveva già aggredita nel pomeriggio insistendo per avere il denaro. Lei era riuscita a scappare, rifugiandosi in una stanza di un affittacamere in via Cairoli dove il romeno l’aveva raggiunta buttando giù la porta a spallate tentando di accoltellarla. Ferita la 43enne era poi riuscita a fuggire nuovamente fino all’arrivo dei poliziotti. Oprea venne arrestato – fermato in strada con gli abiti ancora zuppi di sangue – allora per tentato omicidio e sfruttamento della prostituzione. Rimase in carcere, a Regina Coeli, fino allo scorso settembre, poi venne scarcerato con il divieto di avvicinamento alla connazionale, ritirato dal giudice pochi mesi dopo.

Ora la procura di Roma ha chiesto al gip la convalida del fermo di Eduard Oprea. Il pm Claudia Alberti sollecita per l’uomo l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale, rapina e lesioni. L’interrogatorio di garanzia si terrà tra venerdì e sabato.

(foto copertina ANSA/ANGELO CARCONI)

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