La battaglia per la libertà di panino contro l’obbligo di mensa scolastica

26/09/2016 di Redazione

Sempre più genitori chiedono alle scuole di poter rinunciare alla mensa scolastica per preparare il pasto ai loro figli. Rette care e servizio giudicato scadente spingono molte famiglie a mettere nello zaino dei loro bambini un panino per poter mangiare a pranzo senza dover pagare la mensa, una scelta osteggiata da molti dirigenti scolastici, con tanto di refettori separati per i bambini a seconda del loro pasto.

PASTO DA CASA UN DIRITTO DI TUTTI

La bocciatura del ricorso del Miur contro la decisione del Tribunale di Torino di riconoscere il diritto per tutte le famiglie di rinunciare alla mensa scolastica per consegnare ai propri figli un pasto da casa sta scatenando una mobilitazione per la libertà di panino. Ne parla un articolo di Paola Italiano sulla Stampa di oggi, rimarcando il valore della sentenza della magistratura piemontese. Il diritto a far mangiare i proprio figli in modo autonomo alla mensa scolastica vale per tutti i cittadini italiani, non solo per le 58 famiglie torinese che avevano promosso la causa. Il riconoscimento di questo diritto ha evidenziato l’insoddisfazione di migliaia di genitori per le mense scolastiche. Rette care e pasti scadenti spingono molte famiglie a rinunciare a questo servizio, per preparare un pasto per il proprio figlio.

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LA PROTESTA DELLE SCUOLE

I dirigenti scolastici sono particolarmente ostili alla libertà di panino reclamata dalle famiglie, in realtà da diverso tempo. La sentenza del tribunale di Torino delle settimane scorse ha cristallizzato giuridicamente una protesta che si protrae da diversi anni. Finora le scuole si erano opposte al pasto autonomo degli studenti opponendo un motivo ideologico, il valore educativo della mensa, così come uno socio-sanitario. I magistrati hanno però obiettato che la tutela per la salute non costituisca un ostacolo a un pranzo autonomo, mentre hanno imposto un principio di non discriminazione per i bambini in mesa. A Milano come in Friuli ci sono stati casi di bambini allontanati dal refettorio perchè volevano mangiare un panino e non il pranzo servito dalla mensa scolastica. Come spiega la Stampa, la situazione è ancora confusa a livello nazionale.

In generale, si va da divieti assoluti che continuano a essere opposti ai genitori, ad aperture con convocazione di incontri per capire come organizzarsi. Quello che non è discutibile è il diritto a scegliere il pasto da casa: i genitori lo possono rivendicare subito

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