Yahoo, rubati i dati di mezzo miliardo di utenti. Hackerato il passaporto di Michelle Obama

23/09/2016 di Redazione

Un colosso del web sotto attacco. Ieri Yahoo ha rivelato che nel 2014 sono stati rubati i dati di almeno 500 milioni di propri utenti. La società lo ha riferito, sottolineando che le informazioni rubate con il cyberattacco includono nomi, indirizzi email, numeri di telefono, data di nascita e password. «Stiamo lavorando con le autorità», hanno aggiunto.

YAHOO, RUBATI NOMI, PASSWORD E INFORMAZIONI PERSONALI

La notizia rischia di creare problemi alla vendita di Yahoo a Verizon, un’acquisizione che deve essere approvata dalle autorità di regolamentazione e dagli azionisti della sociatà con sede principale a Sunnyvale, California. L’attacco hacker a Yahoo a quanto pare è trapelato per la prima volta nei mesi scorsi, quando l’hacker chiamato ‘Peace’ avrebbe annunciato la vendita dei dati di 200 milioni di utenti per 1.800 dollari. I dati includono il nome degli utenti, le password e le informazioni personali come la data di nascita e altri indirizzi email. Yahoo allora si era detto consapevole dell’annuncio e che avrebbe indagato. Ma non ha mai chiesto agli utenti di cambiare la password. La conferma dell’attacco hacker sarebbe un nuovo colpo per l’amministratore delegato Marissa Mayer, che non è riuscita a rilanciare l’azienda.

 

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YAHOO, DIETRO ATTACCO FORSE STATO STRANIERO

Yahoo, oltretutto, ha «forti sospetti» che dietro l’attacco hacker ci sia uno Stato straniero. «Le intrusioni e i furti online da parte di» hacker alle cui spalle «ci sono Stati stranieri sono diventati più comuni nell’industria tecnologia». Yahoo e altre società hanno lanciato programmi per identificare e notificare agli utenti quando ritengono fortemente» che un hacker sostenuto da uno Stato straniero ha «preso di mira l’account».

YAHOO, HACKERATO PASSAPORTO MICHELLE OBAMA

Tra le informazioni rubate ci sarebbero anche documenti di Michelle Obama. Nelle mani degli hacker sarebbe infatti finito perfino il passaporto della first lady. Un’immagine di quella che sembra una copia scannerizzata del documento è stata diffusa sul web insieme a e-mail personali attribuite a dipendenti di livello basso della Casa Bianca che hanno lavorato con la campagna presidenziale di Hillary Clinton. La Casa Bianca non ha commentato sulla validità del documento di Michelle Obama, ma il portavoce Josh Earnest ha assicurato che l’amministrazione Obama prende molto sul serio la questione. Il ministro della giustizia Loretta Lynch ha ammesso che si tratta di «qualcosa che stiamo esaminando». Non si tratterebbe del primo hackeraggio ai danni di esponenti del mondo politico Usa, vittima di recente di un gruppo denominato Dc Leaks, presumibilmente – secondo esperti e membri dell’intelligence Usa – legato ai servizi russi.

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