Il coraggio di Teddy Mac: riuscire a cantare a 80 anni contro l’Alzheimer | VIDEO

Ted stenta a riconoscere suo figlio. Spesso ha attimi di confusione, l’Alzheimer sta invadendo la sua mente. Ha 80 anni Ted, ha vissuto la sua vita sì ma c’è ancora una cosa che gli regala una immensa felicità, preziosa quando vivi una malattia come questa. Cantare. Cantare in macchina e ricordarsi per magia tutte le parole. Comincia da un gesto d’amore la storia di Ted McDermott, 80 anni, in arte Teddy Mac. Suo figlio per donargli sorrisi lo fa cantare in macchina. Incredibilmente nota che il padre ricorda tutte le canzoni, non gli sfuggono le parole. Proprio come quando, da giovane, girava i locali della zona. Il ragazzo decide di filmarlo mentre ricorda i suoi autori preferiti. Il filmato su Youtube fa il botto e Ted ora uscirà con il primo singolo.

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Michele Farina sul Corriere della Sera spiega come è nata questa storia:

Fosse una favola, sarebbe quasi troppo dolce per essere rappresentativa. Ted papà pensionato, con una diagnosi di demenza datata 2013; Simon, figlio con il groppo in gola. Dove si può dimenticare, quella malattia che fa dimenticare? Come bloccare un aspiratutto che colpisce e attira almeno 45 milioni di persone nel mondo, circa 1 milione solo in Italia? Come tanti familiari, Simon scopre che a suo padre piace cantare. Soprattutto viaggiando in auto. Ted fatica a volte a riconoscere Simon. Ma in macchina, con lo stereo a palla, ricorda molte parole. Segue le canzoni. È felice. Ted è uno che ha cantato tutta la vita, nel suo piccolo, nei club in giro per il Paese. Nelle band di provincia. Ma i testi ormai gli sfuggono, come i nomi. E i volti dei suoi stessi familiari. In macchina però è diverso. E allora il figlio Simon gira un video di un minuto, mentre cantano a squarciagola «Dimmi quando tu verrai», in un mix di inglese e italiano. Lo posta su Internet per la Alzheimer Society. E ottiene 40 milioni di visualizzazioni, 130 mila euro raccolti per la causa della demenza. La Decca Records offre un contratto al signor McDermott per fargli registrare You make me feel so young di Frank Sinatra. Così lui, già ribattezzato in Rete «songaminute man», diventa Ted Mac. Registra il brano, che uscirà domani, con la Guy Barker Big Band, nella cornice degli Studios di Abbey Road.

Teddy ha il suo canale The Songaminute Man, molto seguito. Ma finite le canzoni? Se lo chiede anche Farina sul Corriere. Che succede?

Fine della favola Alzheimer di Teddy Mac, si torna alla realtà? Alla fatica, al dolore, allo stress che ben conoscono oltre 3 milioni di familiari in Italia? La storia di un padre e un figlio che cantano in macchina sta lì a ricordarci che la demenza può rivelarsi una stagione di vita. E non si tratta solo di gioire per lo spazio di un minuto, il tempo di una canzone. Ma di sapere che l’Alzheimer, come i vecchi vinili, non ha un lato, una faccia sola.

Lato A e lato B come nella vita. Come succede a tutti. Anche nel dramma di una malattia spietata come questa. Mille e più sfaccettature. Piccoli segreti, piccole grandi fughe. Scappare lì, in giochi, ricordi, abitudini dove la malattia ancora non è arrivata. Deriderla, in piccole grandi vittorie quotidiane quando pian piano, nonostante tutto, fa a pezzi la tua vita.  È come quando si inizia vedere un bambino che muove i suoi primi passi, in stagioni diverse certo, ma con l’ebrezza di farcela. Un attimo. Un minuto. Come The Songminute Man.  Intorno però – spiega Farina – ci vuole una comunità che riconosca che una persona con demenza deve poter continuare a vivere, il più possibile, a modo suo.

«Dimmi quando quando quando», canta Teddy Mac, questo avverrà.

 

 

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