Compravendita senatori, il Pg chiede prescrizione per Berlusconi

20/09/2016 di Redazione

Era già chiaro da tempo, ora è arrivata anche la richiesta del procuratore generale. Il processo sulla presunta compravendita dei senatori che avrebbe determinato la caduta del governo Prodi, con Silvio Berlusconi e Valter Lavitola imputati e già condannati in primo grado a tre anni per corruzione, viaggia ormai verso un binario morto. Il sostituto pg Simona Di Monte ha chiesto che sia confermata la responsabilità, ma dichiarata la prescrizione nei confronti sia dell’ex premier che dell’ex direttore de “L’Avanti“. 

COMPRAVENDITA SENATORI, IL PG CHIEDE PRESCRIZIONE PER BERLUSCONI E LAVITOLA

I fatti contestati nel processo, nato dopo le “confessioni” dell’ex senatore Idv Sergio De Gregorio, si riferiscono ad un arco di tempo che va dal 2006 al 2008. Poco meno di un anno fa i giudici di primo grado depositarono le motivazioni di primo grado in cui si spiegava come la vicenda della compravendita dei senatori «in qualche modo dimostra lo sprezzo con cui il ricchissimo Berlusconi potè affrontare quei pagamenti corruttivi senza doverne avvertire minimamente il peso».

E ancora: «La compravendita dei senatori, ideata e realizzata allo scopo di far cadere il governo Prodi, rappresenta un tipico esempio di corruzione. Non intesa in senso generico come categoria morale, bensì una precisa infrazione al codice penale che nulla ha a che fare con la libertà di scelta riconosciuta a ogni parlamentare. E non vi è dubbio che i tre milioni di euro versati all’ex senatore Sergio De Gregorio, eletto nell’Idv (che ha patteggiato la pena, ndr), per indurlo tra il 2007 e il 2008, a trasmigrare nelle fila del centrodestra, provenissero da Silvio Berlusconi».

Nella sentenza Valter Lavitola veniva considerato la “mente”, oltre che l’ “ispiratore” della cosiddetta “Operazione libertà“, ovvero la presunta compravendita di senatori contestata nel processo. 

Secondo l’accusa dei pm Piscitelli, Woodcock e Vanorio due milioni vennero versati in contanti, mentre un milione è stato versato sotto forma di finanziamento al movimento Italiani nel Mondo.

Il processo riprenderà il 18 ottobre davanti alla seconda sezione della Corte di appello di Napoli.

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