La battaglia legale della moglie di Clooney contro il genocidio dell’ISIS

20/09/2016 di Redazione

La moglie di George Clooney, Amal Clooney, ha denunciato l’ISIS in tribunale. La legale statunitense rappresenta una giovane yazida sottoposta a  un lungo periodo di abusi da parte dei terroristi di al-Baghdadi. Amal Clooney non si è definita fiera del suo lavoro, perchè ha detto di vergognarsi per come gli uomini stiano ignorando le enormi sofferenze dei prigionieri dell’ISIS.

AMAL CLOONEY CONTRO ISIS

Amal Clooney è nota nel panorama mediatico come la moglie di George Clooney, attore americano particolarmente apprezzato in Italia, ma negli anni si è conquistata una solida fama di avvocato specializzato in casi di diritto internazionale. Nel recente passato Amal Clooney ha difeso il fondatore di WikiLeaks Julian Assange come l’ex premier ucraina Timoshenko. Ora l’avvocato ha deciso di fare una battaglia legale contro ISIS, in rappresentanza di una giovane yazida di 23 anni, Nadia Murad, candidata al premio Nobel per la Pace. Amal Clooney vuole far condannare l’ISIS per genocidio,  difendendo Murad in rappresentanza delle migliaia di persone abusate e uccise dai terroristi, e in una intervista alla TV americana Nbc ha spiegato la missione anche umanitaria della causa.

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AMAL CLOONEY E LA BATTAGLIA CONTRO I TERRORISTI DELL’ISIS

Secondo Amal Clooney ISIS non può essere sconfitta solo con le bombe. Grazie ai processi e alle cause il terrorismo  corrotto dei miliziani di al-Baghdadi può essere spiegato in tutta la sua brutalità e perversione. Nadia Murad ha subito violenze indicibili dall’ISIS, con abusi così gravi da renderla incosciente quando venivano commessi. Amal Clooney ha discusso con suo marito George il rischio di affrontare una causa legale contro un gruppo terroristico così potente e organizzato, ma dopo il confronto con la ragazza yazida ha compreso di non aver scelta. L’aiuto a una donna ancora minacciata dai terroristi è diventata una missione per l’avvocato.

 

 

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