Marco Canestrari: «Supernova è un atto d’amore per il Movimento. Quello contro le logiche del potere»

Beppe Grillo scherzava su di lui. Lo chiamava «la mente grigia». E ora la mente grigia rischia di far tremare il Movimento. Perché Marco Canestrari ha dato vita al libro Supernova con l’ex capo della comunicazione 5 stelle a Montecitorio, Nicola Biondo. Ha deciso di scrivere tutte le ombre di un Movimento che è cambiato a partire dai suoi parlamentari, alcuni lontani dai valori M5S. Trentatrè anni, originario di Pavia poi trasferitosi a Torino, Canestrari vive oggi a Londra come programmatore informatico. Nel 2006 iniziò a lavorare per la Casaleggio Associati. Per l’azienda del fondatore del Movimento, Gianroberto Casaleggio, Canestrari ha lavorato come sviluppatore, videomaker e curatore di alcuni progetti tra cui beppegrillo.it, antoniodipietro.it e italiadeivalori.it. Il suo libro Supernova non sarà pubblicato da un editore tradizionale, bensì da una piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso. Si tratta di un’opera che punta a raccontare, integralmente, come è avvenuta (e sta avvenendo) la metamorfosi dei pentastellati una volta arrivati nei palazzi della politica italiana. Perché – come spiega l’autore a Giornalettismo – si tratta di «un atto d’amore per il Movimento, quello che continua a rifiutare le logiche del potere e della casta».

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Come è nato Supernova? Quando e perché hai deciso con Biondo di raccontare ciò che stava succedendo dentro Il Movimento 5 stelle?

Ogni libro nasce da un’urgenza. La nostra urgenza era quella di raccontare la vera storia del Movimento Cinque Stelle, raccontata da chi, per ragioni diverse, quella storia l’ha vista e vissuta fin nelle sue pieghe più intime. E’ un atto d’amore per il Movimento, quello che continua a rifiutare le logiche del potere e della casta.

Il nostro è un progetto singolare e collettivo che racconta il Movimento attraverso la nostra esperienza diretta e quella di moltissime persone che ci hanno profondamente creduto. Un progetto autonomo che chiede ai lettori di sottoscrivere una donazione per coprire le spese e poterlo pubblicare attraverso questo sito: www.supernova5stelle.it.
Pubblicare con un editore avrebbe significato esporsi al solito refrain dei “poteri forti” in combutta contro il Movimento. Siccome così non è, e nella nostra iniziativa non ci sono altri fini se non il racconto di tutto quello che abbiamo visto e scoperto, questo progetto chiede alle persone di essere sostenuto, senza trucchi, senza inganni.

Ora, con la scomparsa di Gianroberto Casaleggio, gli equilibri nel Movimento sono decisamente diversi. Davide e Grillo possono collaborare insieme come il duo fondatore? Il primo capitolo si conclude con una sorta di profezia. La prossima Italia 5 stelle come “l’ultima” con Beppe da leader….

Questo dipenderà da lui, se avrà ancora voglia di far crescere il movimento in un’altra direzione. In questo momento quello che vediamo è un movimento di fan e non di cittadini, di portaborse e personale politico raffazzonato, con una casta politica che si preoccupa di ottenere visibilità personale. L’Italia ha ancora bisogna del Movimento: realista sì ma che non si sbraca di fronte al potere e che non prende da questo i suoi peggiori vizi.

Nel vostro libro parlerete di come è nato il direttorio. Da dove è partita l’idea? Questa soluzione ha cambiato fortemente il Movimento. Secondo gli elementi che avete raccolto è stata una soluzione sbagliata? Se sì (o no) perché?

E’ un passaggio fondamentale. Per le modalità in cui è nato e per come è stato usato. La creazione della leadership del direttorio è stata divisiva non inclusiva e questo ha fatto esplodere il gruppo parlamentare con il risultato di dare l’avvio ad una guerra per bande.

Il Movimento di prima c’è ancora? Il progetto della democrazia dell’uno vale uno è ancora valido? Perché nell’opera parlate del “più grande raggiro di massa mai messo in atto in una democrazia occidentale”. Alla luce di quello che è successo in questi ultimi due mesi chi sta “assaltando” il Movimento?
Noi racconteremo le tante scalate che ha subito il movimento: dall’interno ma anche dall’esterno. E se il Movimento è scalabile vuol dire che i suoi principi sacrosanti non valgono più, sono carta straccia buoni solo per fare propaganda. E la cattiva salute del Movimento non è una bella notizia per l’Italia.

(in copertina foto ANSA/LUCA ZENNARO)

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