Cosa si sa della morte di Abdesselem El Danaf, l’operaio travolto e ucciso a Piacenza

15/09/2016 di Redazione

Il suo nome era Abdesselem El Danaf, aveva 53 anni ed è l’operaio di origine egiziana morto dopo essere stato investito da un camion nella tarda serata di ieri davanti al magazzino della “Gls corriere espresso” alle porte di Piacenza, dove era in presidio con i lavoratori della Seam, ditta in appalto della GLS.

A rendere noto l’incidente è stata una nota dell’Unione sindacale di base (Usb), aggiungendo che El Danaf «non era un precario» ed era padre di cinque figli, e sottolineando che nell’investimento «è rimasto ferito in maniera lieve un altro facchino».

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LA VERSIONE DELLA PROCURA «AL MOMENTO PICCHETTO INESISTENTE»

Secondo i sindacati l’autista da un addetto dell’azienda è stato forzato a spezzare il blocco. Stessa opinione quella del fratello della vittima. L’autorità giudiziaria di Piacenza ha convalidato l’arresto per omicidio stradale colposo disponendo la messa in libertà del 43enne camionista. Secondo quanto riferito dalla polizia che era presente sul posto, ha proceduto all’arresto e sta svolgendo le indagini, ieri sera non era in corso alcun blocco o picchettaggio (come invece era successo più volte in passato) ma al momento della tragedia si stava concludendo un incontro tra i delegati sindacali e alcuni rappresentanti dell’azienda, alla presenza di un paio di funzionari di polizia. Secondo i primi accertamenti degli investigatori già vagliati dalla Procura, la vittima si sarebbe staccata dai colleghi e sarebbe andata da sola incontro al mezzo pesante che stava facendo manovra per uscire dall’azienda. L’autista non lo avrebbe visto nonostante il tentativo di alcuni poliziotti di attirare la sua attenzione per segnalargli la presenza del 53enne. L’uomo è stato quindi travolto e trascinato sotto le ruote, e vani sono stati i tentativi di rianimarlo. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e i vigili urbani. L’esito dei primi accertamenti svolti dalla polizia, è stato resa pubblica questa mattina dal procuratore capo di Piacenza Salvatore Cappelleri che ha incontrato i cronisti insieme al pm Emilio Pisante, titolare delle indagini, e al capo di gabinetto della Questura di Piacenza Stefano Vernelli. Sarà ora l’autopsia (che è già stata disposta) a determinare le esatte responsabilità sulla morte.

LA DENUNCIA DI USB «ASSASSINIO PADRONALE». MONTA LA PROTESTA

Secondo l’Usb la morte di Abdesselem è quella di «un assassinio padronale». Sotto lo slogan “Ammazzateci tutti“, ha proclamato lo sciopero immediato di tutto il settore della logistica a livello nazionale dalle 5 di oggi alle 5 di domani, con blocco dei magazzini e delle merci ed ha invitato le proprie strutture di fabbrica ad organizzare scioperi e fermate di protesta. Il sindacato ha inoltre annunciato per le 15 «una mobilitazione sotto gli uffici del ministero del Lavoro in via Veneto a Roma per chiedere un incontro il ministro Giuliano Poletti” e “presidi di protesta presso gli Uffici del Governo nelle principali città». Sabato, per le 12, è stata indetta una manifestazione a Piacenza. «La logistica è parte integrante del sistema della Gdo e i lavoratori dei due settori sono anelli della stessa catena di sfruttamento» ha dichiarato Francesco Iacovone dell’esecutivo nazionale Usb lavoro privato, aggiungendo «dove finiscono i vestiti ‘cheap price’, gli smartphone, i giocattoli, le arance, i pomodori, le bottiglie di aranciata, i barattoli di pelati? Prima di arrivare nei negozi dei centri commerciali e negli scaffali dei supermercati, questi prodotti vengono movimentati da lavoratori, soprattutto migranti, impiegati da aziende cooperative alle quali le catene della grande distribuzione organizzata appaltano il lavoro nei propri magazzini». «I lavoratori di queste cooperative (spesso false coop), non si vedono», ha aggiunto, evidenziando che «nell’ombra fanno funzionare la grande distribuzione. Ma nell’ombra succede di tutto: salari decurtati, zero diritti, zero sicurezza e chi sciopera viene licenziato. Il gravissimo fatto di questa notte è l’epilogo di una serata di gravi tensioni, che è sfociata in tragedia. Questa volta i diritti sono stati violati fino alla morte».

(in copertina ANSA/ USB – ANSA)

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