Roaming, come sarà regolata la fine dei sovrapprezzi all’estero

06/09/2016 di Redazione

Il roaming scomparirà a metà del 2017, secondo le nuove regole fissate dall’Unione europea. La Commissione Ue ha adottato un progetto di atto di esecuzione, che se sarà confermato disciplinerà le nuove tariffe per il traffico voce e dati all’estero.

ROAMING, LE NUOVE REGOLE EUROPEE

A giugno 2017 scatterà la fine del roaming, il sovrapprezzo chiesto dagli operatori nazionali agli utenti che utilizzano i loro piani tariffari di comunicazione mobile all’estero. La faticosa approvazione dell’addio al roaming, una maggioranza dei costi di un servizio che de facto ostacolava la costituzione di un mercato unico della telefonia mobile, è stata causata dall’opposizione delle grandi compagnie. Oltre ai margini di profitto piuttosto cospicui garantiti dal roaming, specie in passato quando le tariffe erano assai più alte, gli operatori temevano che un utilizzo senza limiti delle tariffe nazionali all’estero potesse scatenare una concorrenza sui prezzi. Le tariffe telefoniche, specie le carte prepagate, variano molto da Stato a Stato all’interno dell’UE.

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ROAMING, QUANTO SI PAGHERÁ

La Commissione Ue ha predisposto un progetto di atto di esecuzione della nuova normativa comunitaria sul roaming, in cui sono stati fissati alcuni tetti per i sovrapprezzi all’estero. Gli operatori potranno quindi fare offerte più favorevoli ai loro clienti, ma non proporre tariffe più penalizzanti. La tariffa nazionale all’estero dovrà essere garantita dalle compagnie telefoniche per un minimo di 90 giorni, per carte Sim che si connettono almeno una volta ogni 30 giorni alla rete nazionale. Il sovrapprezzo all’estero potrà scattare sul traffico voce e dati solo se sarà superata la media del traffico consumato dagli utenti. La maggiorazione potrà essere al massimo di 4 centesimi di euro al minuto, un centesimo per sms, 0,85 centesimi al MB.

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