Pensioni, Poletti conferma l’aumento delle pensioni minime e il prestito flessibile

05/09/2016 di Redazione

Con la legge di Stabilità arriveranno prestito flessibile per l’uscita anticipata dal mondo del lavoro e aumento delle pensioni minime. È quanto confermato ieri dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti dal palco del Forum Ambrosetti a Cernobbio. Scrive oggi Giovanni Pons su Repubblica:

«In qualche misura sì», ha risposto Poletti alla domanda sulla volontà di aumentare le minime, anche se «dobbiamo trovare la modalità e le forme». Mentre sul tema dell’anticipo il ministro deve subito incassare le critiche del segretario Cgil Susanna Camusso, contraria alla formula dell’anticipo. «Stiamo lavorando per produrre una soluzione che sia la più dinamica possibile, ogni cittadino deve essere in grado di fare al meglio la valutazione sull’opportunità e l’utilità – ha detto il ministro parlando dell’anticipo pensionistico o Ape -. Il punto vero ed essenziale è che partiremo dalle situazioni di massima difficoltà». Il meccanismo che dovrebbe permettere di andare in pensione a 63 anni, cioè fino a 3 anni e sette mesi prima dei requisiti attuali nelle intenzioni del governo dovrà essere il più flessibile possibile. «Cerchiamo di affrontare il tema dei lavoratori che hanno perso il lavoro, non hanno ammortizzatori sociali e sono in questa situazione verso il pensionamento – ha aggiunto Poletti -. E stiamo anche affrontando il tema dei lavori più pesanti: è difficile immaginare che per attività molto pesanti si possa tenere ferma la possibilità di lavorare fino al termine oggi previsto».

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Contro l’ape (anticipo pensionistico) sono schierati le principali organizzazioni dei lavoratori. La Cgil chiede interventi prioritari a favore di chi è stato penalizzato dalla legge Fornero. La Uil chiede di affrontare e chiudere la partita degli esodati ed allargata la platea dei lavoratori usuranti, affrontato il capitolo dei lavoratori precoci.

(Foto di copertina: ANSA / MATTEO BAZZI)

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