Renzo Piano: come ricostruiremo la spina dorsale dell’Italia

29/08/2016 di Redazione

Edifici leggeri per non far allontanare dai loro luoghi di residenza le persone colpite dal terremoto per gestire l’emergenza, e un piano di 50 anni per ricostruire la spina dorsale dell’Italia, lungo la catena appenninica purtroppo colpita con grande frequenza dai terremoti. Renzo Piano illustra a La Repubblica il suo confronto con il presidente del Consiglio Renzi per mettere in sicurezza l’Italia dal rischio sismico.

IL CONFRONTO TRA RENZO PIANO E MATTEO RENZI

Nella giornata di domenica 28 agosto 2016 il presidente del Consiglio Matteo Renzi si è incontrato con Renzo Piano, uno dei più importanti architetti a livello mondiale e senatore a vita, per discutere di come affrontare il post terremoto di Amatrice. Il sisma, che ha ucciso oltre 300 persone, ha colpito l’Italia a soli 7 anni di distanza dal terremoto che aveva distrutto L’Aquila. 4 anni fa un altro sisma aveva danneggiato in modo grave l’Emilia-Romagna. L’Italia è uno dei Paesi più colpiti al mondo dai fenomeni sismici, e per questo Renzo Piano ha discusso con il presidente del Consiglio di un piano di 50 anni per mettere in sicurezza il Paese.

Parliamo di tutta la dorsale degli Appennini, la spina dorsale dell’Italia da Nord e Sud. Paliamo di un intervento progettato su 50 anni e su due generazioni. Parliamo di contributi internazionali, anche perchè la straordinaria bellezza dell’Italia non appartiene solo a noi, è un patrimonio dell’umanità.

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Renzo Piano rimarca come si debba agire immediatamente per mettere a norma antisismica gli edifici pubblici. La maggior parte delle costruzioni sono però abitazioni possedute dai privati, e di conseguenza il piano, che il senatore a vita auspica sostenuto da tutti i partiti, prevede agevolazioni fiscali sul modello delle ristrutturazioni energetiche per agevolare le spese di adeguamento al rischio sismico.

Deve entrare in modo permanente nelle leggi del Paese l’obbligo di rendere antisismici gli edifici in cui viviamo.

Renzo Piano sottolinea come l’ingegneria e l’architettura abbiano conseguito un’evoluzione tecnologica che faciliterebbe una simile operazione. Per quanto riguarda il presente, caratterizzato dall’emergenza post terremoto, il senatore a vita suggerisce cantieri leggeri, con edifici da installare nei luoghi colpiti dal sisma e da smontare per esser utilizzati successivamente.

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