Alex Schwazer squalificato per otto anni. il Tas chiude la sua carriera. «Non pensavo andasse così male»

10/08/2016 di Marco Esposito

Alex Schwazer è stato squalificato per otto anni dal Tribunale Arbitrale dello Sport. Una vera e propria stangata. E’ stata quindi accolta la richiesta – durissima – della Iaaf.

Dopo l’udienza di due giorni fa, durata molte ore e con molta tensione, la sensazione che era trapelata dalle persone vicine a marciatore italiano non era positiva. Qualcuno parlava di una “sentenza già scritta”. Non è servito quindi il viaggio di Donati e Schwazer a Rio, non sono servite le consulenze e le testimonianze. Schwazer non solo non potrà partecipare ai giochi olimpici di Rio 2016, ma non potrà nemmeno partecipare alle prossime due edizioni. Praticamente ne è stata decretata la fine della carriera, tramite un prelievo e delle analisi che nelle modalità ancora oggi lascia molto interdetti.

08.08 “Non mi sembrava che l’udienza fosse poi andata cosi’ male, per questo ho voluto crederci fino alla fine. Di quelle dieci ore che abbiamo parlato dove Donati ha presentato il suo power point, non e’ rimasto nulla, solo una grande amarezza. Non conosco ancora le motivazioni ma mi pare si siano limitati ad una semplice cosa tecnica. Credevo di poter partecipare alle Olimpiadi di Rio, e’ da oltre un anno che lavoro e facendo parecchi sacrifici, soprattutto economici”. Ha commentato Alex Schwazer intercettato dall’AGI nel cuore della notte nell’hotel dove alloggia a Copacabana.

23.54 ora Alex Schwazer ha una sola possibilità davanti a se, ma che non servirà – ovviamente – a fargli disputare le Olimpiadi di Rio 2016, e cioè quella di andare fino all’ultimo grado di giudizio che è la Corte Federale svizzera. Inoltre il nostro marciatore farà richiesta di esame del Dna. Alex Schwazer era stato trovato positivo all’esame antidoping del primo gennaio 2016 solamente a seguito di un test di laboratorio effettuato oltre tre mesi dopo l’esame che inizialmente aveva dato esito negativo. Gravi – secondo la difesa – sono stati i ritardi nella comunicazione all’atleta da parte della Iaaf. Infatti, sono trascorsi oltre 40 giorni dal momento della positività riscontrata, il 13 maggio, alla notifica, avvenuta il 21 giugno.

23.47 Malagò non commenta – Il presidente del Coni Malagò – interpellato da Agi – non commenta la sentenza del Tas su Alex Schwazer, limitandosi a “prenderne atto”.

LEGGI > Caso Schwazer, Donati: «Pressioni su di me per farlo perdere, ecco le telefonate»

Il marciatore, oro olimpico dei 50km a Pechino 2008, ha affrontato a Rio de Janeiro il giudizio del TAS, chiamato a esaminare il nuovo caso di positività scoppiato nel giugno scorso (ma relativo ad un controllo del primo gennaio di quest’anno).

L’altoatesino ha quindi sperato di essere scagionato dalle accuse per poter così prendere parte ai Giochi Olimpici (la 20km maschile è in programma il 12 agosto, la 50km sette giorni più tardi). La difesa di Schwazer ha puntato sulla esistenza di vizi sia sul piano sostanziale, sia su quello formale. Con l’atleta, oltre allo staff legale, era presente in giudizio anche il tecnico Alessandro Donati, che lo ha seguito nei mesi successivi al rientro. Il TAS, proprio per l’urgenza richiesta, e nel contesto di un periodo non proprio tranquillo in materia di controversie antidoping, ha deciso in poco tempo.

Notizia in aggiornamento

Share this article