Rio 2016, Tiro a volo double trap: Marco Innocenti è medaglia d’argento!

10/08/2016 di Boris Sollazzo

MARCO INNOCENTI, TIRO A VOLO –

Nel poule a sei per accedere alla finale abbiamo scoperto un grande campione di precisione e freddezza. Nei primi colpi fa un errore e sembra già fuori dai giochi, poi dei successivi venti e rotti, non sbaglia quasi nulla e macina gli altri concorrenti. E nella terza tornata fa un 10/10 che lo fa andare nella finale per l’oro con il kuwaitiano Fehaid Al-Deehani, che lo ha sopravanzato di un solo colpo. Una vera impresa dell’atleta italiano sulle quindici doppietti che l’hanno portato verso la finale

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MARCO INNOCENTI, LA FINALE –

Aveva saltato Pechino Marco e Londra, ma il pratese questo quadriennio lo ha affrontato con un solo obiettivo. E’ partito male l’azzurro, di fronte ad Al-Deehani, infallibile, mentre lui alla prima serie compie subito un errore e parte in ritardo rispetto al kuwaitiano. Innocenti soffre il forte vento, e così pure Al-Deehani che sbaglia un colpo nella terza doppietta. Purtroppo anche il nostro subito dopo sbaglia. Si riprendono entrambi, hanno un carattere straordinario, si giocano tutto sul filo dei millimetri e della guerra psicologica. Così alla quinta tornata sbaglia ancora il kuwaitiano, non il nostro. 8-8 dopo un terzo della gara. Subito dopo è avanti ancora Al Deehani, Innocenti sbaglia un colpo, il secondo, andando lungo. Gli errori sono scontati: entrambi sono debuttanti in una finale. Innocenti a metà gara molla: prende un doppio zero e a sette doppietti dalla fine ha tre colpi di distanza. Al-Deehani subito dopo fa uno zero e Innocenti due su due. Accorcia subito le distanze. Bravissimo il nostro tiratore, che non molla come nella poule per la finale. Ha la testa per recuperare. Si gioca sempre sui due colpi di distanza. Senza il doppio zero a metà gara, ora si sarebbe in parità.

MARCO INNOCENTI CHI E’ –

Per conoscere il nostro campione è utile utilizzare le sue parole che troviamo sul sito della Beretta, sparando lui con un fucile DT11 della Beretta.

Dirigo insieme alla mia famiglia una tra le più grandi aremerie in Italia, l’Armeria Innocenti, mi alleno sul campo del TAV Montecatini. Sono di Montemurlo una frazione di Prato e sono nato il 16 agosto del ’78.

La mia filosofia di vita è: “volere è potere; non rimandare a domani quello che puoi fare oggi”.

Fehaid Al-Deehani non potrà sentire il suo inno, a causa della squalifica del Cio ai danni del Comitato Olimpico Kuwaitiano per ripetute ingerenze del governo nel lavoro del comitato in questione. Il paese mediorientale prima è stato sospeso per le sue difficoltà nel “preservare la propria autonomia, in particolare in seguito ai recenti emendamenti alla legislazione sportiva” locale, come si può leggere nel comunicato dell’autunno del 2015. In seguito è pervenuta la squalifica La sanzione è stata inflitta “con l’obiettivo di proteggere il movimento olimpico del Kuwait da ogni ingerenza indebita da parte del governo”. In seguito a questo contenzioso, il comitato kuwaitiano ha citato in giudizio il Cio per miliardi di dollari, ma il tribunale svizzero incaricato di decidere in merito, ha rigettato la richiesta. Dietro Al-Deehani e Innocenti, l’inglese Steven Scott.

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