Rio 2016, cara Federica Pellegrini hai talento, bellezza e successo. Non possono perdonartelo

10/08/2016 di Boris Sollazzo

FEDERICA PELLEGRINI –

Notte fonda in Italia. La campionessa più completa, veloce e tecnica che abbiamo mai avuto si tuffa verso la sua ennesima impresa. E, ve lo diciamo subito, la realizza. Sì, perché solo ai miopi può sfuggire il miracolo di una ragazza che da tre lustri in piscina è ai vertici della sua disciplina, solo agli invidiosi in servizio permanente effettivo può sfuggire che tutte le sue pari grado si sono ritirate giovanissime. Dopo che lei le ha battute spesso e volentieri. Li ricordiamo, i meschini incompetenti e in malafede quando a Londra berciavano contro i suoi molteplici interessi per due quinti posti, non riuscendo ad accendere il cervello sulle difficoltà vissute (la morte dell’amato Castagnetti su tutte) e sul fatto che essere tra i primi 5 al mondo è qualcosa di straordinario. Ora sono tornati, pronti ad attaccarla per un post su Instagram che rende lei, divina interprete del nuoto, umanissima giovane donna alle prese con una delusione, con un bronzo mancato di qualche centesimo. Un post pieno di sensibilità, in cui ha la forza di ringraziare chi l’ha portata fin là, a sognare e farci sognare.

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Cara Federica, non ti curar di loro ma guarda e passa. Non sanno cosa vuol dire, da almeno 20 anni, trascorrere metà della tua giornata in una piscina, sopportare i dolori muscolari di uno sport magnifico quanto sfiancante, vincere perché quella responsabilità non l’hai mai evitata, ma affrontata a muso duro. Non ti perdonano l’essere donna e campionessa, l’essere bella e piena di talento. Ricordiamo Gabriele Muccino, in un’intervista, dire che “in Italia ti perdonano tutto, tranne il successo”. E oggi il disegnatore, autore e curatore di fumetti Roberto Recchioni, uno che come te non ha paura della consapevolezza di sé, ha dedicato a questa riflessione una bellissima vignetta.

(e qui noi ci rifiutiamo di mostrare la stupidità dei tuoi detrattori, ma solo chi ha avuto l’intelligenza di capire e capirti)

Chi conosce lo sport, chi conosce il sacrificio, chi conosce quanto possa essere dura mantenere le proprie e altrui aspettative altissime, senza mai trovare una scusa ma solo un motivo per andare avanti e lottare, sa cosa vuol dire essere Federica Pellegrini. Tutti gli altri non solo non possono capirlo, ma sono condannati al bagnomaria della loro mediocrità, leoni da tastiera e da divano pronti a sfogare la loro rabbia frustrata contro chi ha il solo torto di essere diverso e migliore di loro. L’italiano medio e mediocre conosce solo una disciplina sportiva: salire e scendere con velocità alla Bolt dal carro del vincitore, il tiro al bersaglio grosso di chi ha il successo che loro sognano e credono figlio della fortuna, dei complotti, del caso. Perché noi siamo così, in questa penisola indolente: godere delle nostre vittorie ci piace infinitamente di meno che compiacersi delle sconfitte altrui.

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Quindi, tu che anche nel soprannome sei Mafaldina, anzi la Mafalda di Quino, una incapace di essere accondiscendente con la massa ma capace solo di rimanere te stessa, fai quello che senti. Prova ancora a vincere oppure goditi la vita che il nuoto ti ha tolto, splendido e spietato vampiro che ti ha impedito di vivere ciò che una normale 28enne fa, se non ha imprese impossibili da rendere reali. Ieri te la sei giocata con una 19enne e due 22enni. E hai messo loro paura. Noi non possiamo che ringraziarti per i sogni che ci hai regalato, per i trionfi ottenuti e quelli solo sfiorati. Federica Pellegrini è una delle (poche) ragioni per essere orgogliosi di essere italiani. Chi non lo capisce, merita di affogare nella propria invidia.
Perché il successo no, non si perdona a nessuno. Figuramioci a una donna che non accetta di essere etichettata negli stereotipi di un paese maschilista e moralista, solo quando gli conviene.

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